Milano, 27 set. (LaPresse) – “Mi chiama Raffaella Zardo e mi dice che devo andare in Sardegna per un’importantissima festa a sorpresa, e che un aereo privato mi aspetta all’aeroporto di Roma, diceva che anche Flavio Briatore ci teneva tantissimo. A Ciampino, sull’aereo, trovai Elisabetta Gregoraci, che aveva cominciato da poco la sua storia con Briatore”. Sabina Began inizia così, nell’intervista a Vanity Fair, in edicola da domani, il racconto del giorno che le cambiò la vita, il 29 agosto 2005, quando incontrò per la prima volta Silvio Berlusconi; oggi la Began è accusata dalla procura di Bari di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione in concorso con Gianpaolo Tarantini per aver reclutato tre ragazze perché avessero rapporti sessuali con Silvio Berlusconi dietro pagamento di denaro dopo una serata a Palazzo Grazioli, il 5 settembre 2008, il cui presunto ospite d’onore, anche se il suo nome non compare nelle carte della procura, era George Clooney.

“Arrivammo in una villa che non avevo mai visto: ad aspettarci c’era Silvio Berlusconi”, ha aggiunto Sabina, specificando chi era con lei: “Emilio Fede, Adriano Galliani, Raffaella Zardo, Flavio Briatore, Elisabetta Gregoraci, qualche altra ragazza che non conoscevo”. Continuando il racconto, la Began descrive: “Ho preso coraggio e ho detto: ‘Presidente, ma se un giorno dovessi avere un fidanzato, lei mi concederebbe una gita romantica qui, con lui?’ Berlusconi mi guarda fisso negli occhi, mi gela il sangue e dice: ‘No. A meno che non ti fidanzi con me. Ma, per farlo, mi devi prendere la mano’. Da quel momento non mi ha più lasciata. Andiamo a cena sul Force Blue, lo yacht di Briatore, e sono gli altri a portarmi dal buffet il cibo, pur di non farmi allontanare da Silvio. Mi sussurrava all’orecchio, era come se mi ipnotizzasse. Dopo un paio d’ore ero cotta”. Ad un certo punto: “Guardo Berlusconi e gli dico: ‘Voglio passare la notte con lei’, era imbarazzato. Era romantico, fu una notte meravigliosa”.

“Ero innamorata. È l’unico uomo che mi abbia fatto sentire donna. Una sera a cena mi disse che ero speciale, aveva capito che mi ero data a lui in modo autentico. Potevo scegliere con chi andare e avevo scelto lui – continua a raccontare – Silvio capiva che ero prema, ma non voleva responsabilità. Stava bene con me e non voleva un rapporto di solo sesso. Cercava complicità con una donna che aveva capito il suo bisogno di rilassarsi, di sentir scorrere la vita”. Nasce così la Began ape regina? “Ho sofferto per questo. Capivo il suo spirito, ma volevo essere l’unica. Invece così in un certo senso dovevo farmi da parte. Forse non mi sono mai rassegnata all’idea di vederlo con altre donne. Sono convinta che lo volessero solo usare. Cercavo di metterlo in guardia, ma credeva che fosse gelosia”.

Alla domanda di ‘Vanity Fair’ sull’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione la Began risponde: “Non ho mai detto a nessuno di prostituirsi. Se incontravo qualcuna che ritenevo all’altezza di una serata a Palazzo Grazioli, le proponevo di venire. Le mie erano ragazze di scena, servivano al piacere degli occhi. Fine. L’ho detto al magistrato: né denaro né sesso”. Forse queste erano le sue intenzioni, poi però non andava così. “Succedeva che Berlusconi, rimasto colpito da qualcuna, le chiedesse il numero di telefono. Quando lo scoprivo facevo una tragedia. Certe ragazze che gli avevo presentato io nemmeno mi salutavano più”. In riferimento al 5 settembre 2008, giorno della presunta cena con Clooney, ‘Vanity Fair’ domanda alla Began il perché ha chiesto a Gianpaolo Tarantini di portare tre ragazze, e Sabina risponde che “c’erano troppi uomini e ho chiesto aiuto a Gianpaolo. Tre donne, che subito mi fanno andare il sangue al cervello: del tutto inadatte, volgari”. Forse Tarantini aveva capito i gusti del premier meglio di lei. “Tarantini – conclude la Began – ha colpito un lato debole del presidente. Ma non gli ha detto che si trattava di escort: lui le avrebbe schifate”.

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