Il commento di una prof di latino: "Studenti sorpresi, ma è alla loro portata"

Una versione di Cicerone tratta dall’opera De Amicitia è la seconda prova di latino per gli studenti del liceo classico, alle prese con il secondo giorno degli esami di Stato.  Il brano proposto ai maturandi del Liceo classico è la parte in cui Cicerone descrive “con accenti accorati” l’amicizia tra due esponenti di primo piano della classe politica dell’epoca: Gaio Lelio e Scipione Emiliano, da poco scomparso. Il dialogo, composto nel 44 a.C., ma ambientato nel 129 a.C, è un’opera filosofica in forma di dialogo, dedicata da Cicerone all’amico Tito Pomponio Attico.

Prof. latino, studenti sorpresi ma Cicerone alla loro portata

“Cicerone è un autore alla portata degli studenti, di solito si incontra al quarto anno, ma i ragazzi hanno familiarità, soprattutto con il De Amicitia, che è anche un bel testo da leggere”. Lo dice a LaPresse, Gulia Gelmi, professoressa di Latino e Greco del Liceo classico Cesare Arici di Brescia, commentando la versione proposta ai ragazzi del liceo classico alle prese con la seconda prova dell’esame di maturità. “Non presenta difficoltà grammaticali, ma qualche insidia dal punto di vista della resa in italiano – spiega – Potrebbe creare qualche dubbio il ‘quantum’ retto da un nome invece di un verbo, e alla quintultima riga una frase relativa introdotta dal ‘cuius'”. La prof è membro interno della Commissione d’esame del liceo in cui insegna. “Ieri e anche oggi i ragazzi erano agitati, li avevo preparati al peggio del peggio – racconta – Sono rimasti sorpresi dall’autore che è stato scelto”. “I miei studenti non hanno mai sperato che la seconda prova fosse il greco, pensano che sia sempre meglio il latino, anche se paradossalmente il greco è più lineare”, conclude. 

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