Lavoro, pochi laureati Stem ma un milione posti lavoro da digitale

Lavoro, pochi laureati Stem ma un milione posti lavoro da digitale
Immagini di stock di Hacker in azione

Il report in occasione del 1° maggio: serve sforzo collettivo con aziende e startup

In Italia ci sono pochi laureati Stem e troppo pochi diplomati da Its, serve uno sforzo collettivo con aziende e startup per poter formare velocemente ad un’occupazione ed è quindi più che mai necessario formare figure professionali che abbiano competenze digitali, sempre più richieste dal mercato del lavoro”. È quanto si legge nel reportLa formazione necessaria per i lavori del futuro‘ realizzato in occasione del 1° maggio per Talent Garden, il più grande operatore europeo nella formazione digitale, dal think-tank di giovani professionisti e studenti specializzato in economia e scienze sociali Tortuga.

Mai come oggi le imprese fanno fatica a colmare le posizioni aperte: il 40% è soggetto a difficoltà di reperimento. Entro il 2050, secondo il World Economic Forum, il 65% degli studenti svolgeranno un lavoro che ad oggi ancora non esiste”, tra i dati riportati nello studio. Il nodo centrale è il mismatch, ovvero la distanza tra le nuove competenze richieste dal mercato e le attuali skills che risultano alquanto carenti. Per questo, è la sintesi del rapporto, il ruolo della formazione specifica diviene cruciale: “Sviluppatori software, esperti di digitale e tecnici programmatori saranno i tre profili più domandati, con una crescita aggiuntiva nel decennio prossimo di quasi 1 milione di posti di lavoro”.

“Come emerge da questo report, i lavori digitali saranno centrali tra le professioni del futuro e la strada per avere un lavoro in questo ambito appare tracciata: è importante formarsi, soprattutto sulle materie digitali – spiega Davide Dattoli, fondatore di Talent Garden – ma la domanda è di gran lunga superiore all’offerta e le università, da sole, non possono colmare questo gap. Per questo crediamo in un importante sforzo tra aziende, istituzioni e formazione privata come noi, abbiamo creato una serie di Master e percorsi educativi sulle nuove tecnologie per formare i professionisti più richiesti, in grado di accelerare i processi aziendali, innovarli e migliorare la competitività delle aziende sul mercato.

L’obiettivo è non far scappare i giovani talenti ma formarli correttamente, sui lavori più richiesti come UX Designer, Digital marketing, Cyber Security e tanti altri percorsi formativi con enormi opportunità lavorative”. L’Italia ha una percentuale di occupati tra i laureati nelle discipline Stem pari all’85%, ma le posizioni sul mercato continuano a crescere e per colmare il gap serve uno sforzo collettivo più grande che metta insieme istituzioni, imprese e startup.

C’è poi il tema delle scuole superiori laddove, sottolinea il report: “La scarsa diffusione degli ITS rappresenta una criticità : secondo i dati Indire, a giugno 2022 gli studenti degli ITS sono stati 21.353, contro il milione della Germania”. Una notazione a parte viene segnalata riguardo alle specializzazioni tecniche “Made in Italy” che “raccolgono la fetta maggiore di iscritti”.

La situazione italiana mostra dunque un ritardo evidente nel settore più richiesto: “L’Italia ha una percentuale di occupati tra i laureati nelle discipline Stem pari all’85%, di 3 punti percentuali inferiore alla media Ocse, trovandosi in fondo alla classifica, appena davanti a Spagna (84%) e Grecia (79%) e dietro a molte altre nazioni, tra cui Francia (88%) e Germania (90%), fino a Ungheria e Polonia (93%)”.

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