Una ricerca dell’Università di Harvard rivela come può contribuire a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari negli adulti con diabete di tipo 2

Recenti ricerche dell’Università di Harvardi, finanziate dagli US National Institutes of Health, dimostrano che consumare frutta secca, come le mandorle, può contribuire a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari negli adulti con diabete di tipo 2. Secondo i risultati dello studio, le arachidi non offrono lo stesso livello di protezione del cuore fornito da altri tipi di frutta secca.

Lo studio ha coinvolto 16.217 uomini e donne che soffrivano già di diabete di tipo 2 o ai quali la malattia è stata diagnosticata durante il periodo di studio. Tutti i soggetti arruolati facevano parte del Nurses’ Health Study e dello Health Professionals Follow-Up Study. Nel corso di un lungo arco temporale (da 28 a 34 anni, a seconda che facessero parte del gruppo Nurses o Health Professionals), i partecipanti sono stati intervistati ogni 2 o 4 anni sulle loro abitudini alimentari in materia di frutta secca e arachidi, utilizzando un questionario di frequenza alimentare validato.

I ricercatori hanno scoperto che i diabetici che consumavano almeno 5 porzioni (una porzione = 28 g) di frutta secca alla settimana presentavano un rischio di incidenza totale di malattia cardiovascolare inferiore del 17% rispetto a coloro che consumavano una porzione settimanale o meno. Inoltre, presentavano un rischio di malattia coronarica inferiore del 20%, un rischio di morte per malattie cardiovascolari inferiore del 34% e un rischio di morte per tutte le cause ridotto del 31%.

Anche se esistono ricerche precedenti che supportano il ruolo positivo della frutta secca – come le mandorle – nella salute del cuore, e anche se il diabete è da lungo tempo associato a un aumento del rischio di problemi cardiovascolari, questo nuovo studio si differenzia dai suoi predecessori grazie al fatto che si concentra sui benefici della frutta secca sulla salute del cuore, in particolare tra le persone con diabete di tipo 2.

Considerando in modo specifico le abitudini alimentari dopo una diagnosi di diabete, coloro che iniziavano a consumare più frutta secca dopo il diabete (rispetto a quelli che non cambiavano le loro abitudini in materia dopo la diagnosi) presentavano un rischio di malattie cardiovascolari inferiore dell’11%, un rischio di cardiopatia coronarica inferiore del 15%, un rischio di morte per malattie cardiovascolari inferiore del 25% e un rischio di morte prematura per tutte le cause inferiore del 27%.

Che i partecipanti la consumassero o meno prima della diagnosi di diabete, l’aggiunta di una piccola quantità di frutta secca ha prodotto un effetto benefico. Una porzione supplementare di frutta secca ogni settimana è stata associata a un rischio di malattie cardiovascolari inferiore del 3% e a un rischio di morte per malattie cardiovascolari inferiore del 6%.

I risultati generali dello studio hanno mantenuto la propria validità anche quando sono stati presi in considerazione il genere, il peso corporeo e il fattore fumo.

I ricercatori hanno notato che – sebbene siano necessarie ulteriori indagini per determinare l’esatto meccanismo degli effetti benefici del consumo di frutta secca tra i diabetici – l’evidenza risultante da studi clinici condotti su pazienti con diabete suggerisce che il consumo di frutta secca può migliorare il controllo glicemico, la pressione sanguigna, il metabolismo lipidico, l’infiammazione e la disfunzione endoteliale.

I ricercatori hanno spiegato che gli effetti positivi della frutta secca possono essere almeno in parte spiegati dalla loro composizione nutrizionale unica, che include acidi grassi insaturi, fibre, vitamine (inclusa vitamina E e folati), minerali (come calcio, potassio e magnesio) e sostanze fitochimiche (come flavonoidi e fitosteroli).

L’eminente dietologo Hala El-Shafie commenta: “Le mandorle sono un complemento perfetta a qualsiasi dieta, in presenza o meno di una diagnosi di diabete. Contengono grassi sani e fibre e sono ricchi di vitamine e minerali, come vitamina E, calcio, magnesio e potassio”.

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