I dati del ministero della Salute sull'applicazione della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita

Sempre più coppie fanno ricorso alla fecondazione eterologa per avere un figlio: in un anno le richieste sono più che raddoppiate, con un aumento proporzionale delle nascite. Dal 2015 al 2016, secondo gli ultimi dati disponibili, sono le coppie sono passate da 2.462 a 5.450 (+121%), ma è cresciuto anche il numero di cicli (da 2.800 a 6.247, +123%) e i nati (da 601 a 1.457, +142%). Lo rivela la relazione al Parlamento del ministero della Salute sull'applicazione della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita. Dai dati del ministero infatti risulta che dei 6.247 cicli con donazione di gameti, 1.611 cicli iniziati sono con donazione di seme, pari al 25,8%; 2.901 sono quelli con donazione di ovociti (freschi e congelati), pari al 46,4%, 1.735 sono quelli con embrioni, precedentemente formati da gameti donati e crioconservati, pari al 27,8%. I cicli che hanno utilizzato seme donato importato ('eterologa maschile') sono 1.369, pari all'84,4% del totale dei cicli con donazione di seme, e i cicli con ovociti importati ("eterologa femminile") sono 2.727, pari al 94% del totale dei cicli con donazione di ovociti.

In generale, dal 2015 al 2106 sono aumentate le coppie che hanno fatto ricorso alla fecondazione assistita, omologa o eterologa, (da 74.292 a 77.522), ed è cresciuto anche il numero di cicli effettuati (da 95.110 a 97.656) e di bambini nati vivi (da 12.836 a 13.582). Tale aumento è fondamentalmente correlato alla fecondazione eterologa e alle tecniche omologhe con crioconservazione di gameti. Il quadro relativo all'applicazione della legge 40 per l'anno 2016, si legge nel rapporto, offre poche variazioni rispetto alla situazione dell'anno precedente per quanto riguarda la fecondazione omologa. Mentre si registra un incremento dei trattamenti di fecondazione eterologa. Si conferma la tendenza secondo cui il maggior numero dei trattamenti di fecondazione assistita viene effettuato all'interno del sistema sanitario nazionale (in centri pubblici e privati convenzionati). Infatti, pur se i Centri PMA privati sono in numero superiore a quelli pubblici (101 vs 64), tuttavia nel privato si effettuano meno cicli di trattamento; il 35,0% dei centri è pubblico ed effettua il 37,1% dei cicli; il 9,8% è privato convenzionato ed effettua il 28,8% dei cicli; il 55,2% è privato ed effettua il 34,1% dei cicli.

Per quanto riguarda l'eterologa, i 1.500 cicli con embrioni congelati, provenienti da banca estera, sono presumibilmente in gran parte il risultato di fecondazioni eterologhe avvenute all'estero con la seguente procedura: seme esportato dall'Italia, donazione di ovociti e loro fecondazione nel centro estero utilizzando il seme italiano esportato, successiva importazione in Italia di embrioni formati (e crioconservati) all'estero. L'età della donna è maggiore se la donazione è di ovociti (41,4 anni) e minore se la donazione è di seme (35,2). La maggiore età di chi accede alla 'eterologa femminile' (rispetto all'omologa) sembra indicare che questa tecnica sia scelta soprattutto per infertilità fisiologica, dovuta appunto all'età della donna, e non per patologie specifiche.

Anche nel 2016, come nel 2015, la maggior parte (61.4%) dei centri italiani attivi sono concentrati in cinque regioni: Lombardia (62 centri, 17,2% del totale), Campania (44 centri, 12,2% del totale), Sicilia (39 centri, 10,8% del totale), Lazio (38  centri, 10,6% del totale) e Veneto (38 centri, 10,6% del totale). Anche nel 2016 più del 50% dei cicli iniziati con le tecniche a fresco sono stati effettuati in regioni del  Nord Italia, e in particolare nei centri della Lombardia in cui viene svolto il 28,7% di tutta l'attività nazionale (era il 27,4% nel 2015); la seconda regione per mole di attività è la Toscana in cui sono stati effettuati il 12,2% di tutti i cicli a fresco (era il 15,3% nel 2015 ).
 

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