Roma, 19 feb. (LaPresse) – "La Tav è un'infrastruttura molto rilevante, che fa parte di un corridoio internazionale che, detto in breve, parte in Portogallo e arriva fino in Ucraina, passando per l'Italia. Se ai tempi dell'Autostrada del Sole avessimo fatto – con i criteri di allora – un'analisi costi-benefici, avremmo dovuto dire che c'erano già le strade statali, le strade provinciali e le automobiline da 500 di cilindrata che fanno 80 chilometri all'ora, dunque ci sarebbe bastato quello che avevamo. Ma la politica è visione, non la tecnica, il dettaglio". Lo dice il senatore ex M5S, Gregorio De Falco, intervistato da LaPresse per il Forum PoliticaPresse. Riflettendo anche sui risvolti ambientali di uno stop all'opera, il comandante aggiunge: "E allora cosa facciamo, salviamo il tunnel e devastiamo tutto? Tra l'altro anche in maniera autolesionistica". Ecco perché, a suo modo di vedere, "queste grandi infrastrutture non vanno viste in maniera isolata, nel dettaglio, ma va verificata la loro rilevanza nell'ambito geopolitico". Perché "rischiamo che il Mediterraneo, tra pochi anni, sia marginalizzato. E se questo accade, torniamo al 1493, cioè l'anno dopo la scoperta dell'America", conclude.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata