Il presidente della commissione Trasporti alla Camera intervistato dal direttore Vittorio Oreggia, dal vicedirettore Nicola Assetta e da Luca Rossi

Torna l'appuntamento con PoliticaPresse. Oggi è il turno dell'onorevole Alessandro Morelli, presidente della commissione Trasporti alla Camera, intervistato dal direttore Vittorio Oreggia, dal vicedirettore Nicola Assetta e da Luca Rossi.

Dopo il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra, il ministro dell'interno Matteo Salvini, il presidente del Parlamento europeo e vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino, la leader di Civica Popolare ed ex ministra della Salute Beatrice Lorenzin, il capogruppo M5S alla Camera Francesco D'Uva, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, il presidente di Confindustria Vincenzo BocciaMaurizio Martina (Pd), il sottosegretario Vito Crimi (M5s), la vicepresidente della Camera Mara Carfagna (Fi), il senatore Matteo Richetti (Pd), la sottosegretaria al Mef Laura Castelli (M5s) il deputato e candidato alle primarie Francesco Boccia (Pd), il capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio, l'ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calendala leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, il senatore espulso dal M5s Gregorio De Falcoil sottosegretario al Lavoro in quota Lega Claudio Durigon e il presidente di Confindustria Piemonte, Fabio Ravanelli, PoliticaPresse riapre le porte della redazione con gli uomini e le donne della politica italiana. L'intervista trasmessa in diretta sul sito e sulla pagina Facebook di LaPresse.

Tav – "Le grandi opere non sono solo una necessità ma sono uno strumento che permette di essere collegato con il mondo. Ci sono realtà particolare che riguardano i territori, ad esempio la Tav e il Terzo Valico che sono fondamentali per permettere all'Italia di stare al passo. È doveroso continuare il percorso con buonsenso: bisogna fare opere con adeguata sostenibilità economica ed ambientale". Per sospendere i lavori "è necessario un passaggio del Parlamento. E il Parlamento si è già espresso quattro volte su questa grande opera,  che coinvolge due paesi e l'Ue".

Governo – Con il M5S e con il premier Giuseppe Conte "ci sono rapporti costruttivi perché si stanno portando a casa un sacco di risultati, come quota 100 e la flat tax, dall'altra parte c'è il tema del reddito di cittadinanza. Io dico 'poche parole e più fatti'". Sarà un'estate di campagna elettorale perché a ottobre si andrà a votare e nascerà un nuovo governo di centrodestra? "Non credo. È stata una campagna elettorale molto frizzante, i toni si sono assolutamente stemperati. Matteo Salvini, malgrado il fatto di averne veramente subite tantissime da tutti, a 360 gradi, ha una caratteristica caratteriale che gli permette di passare sopra, magari segnarsele, però di superare queste difficoltà e queste polemiche". "Il mio auspicio è che il governo possa andare avanti semplicemente per mettere in pratica quelle buone cose che noi abbiamo inserito nel contratto di governo".

Casi Siri e Rixi – "Innanzitutto, partita finisce quando arbitro fischia. Quindi, noi siamo assolutamente convinti della bontà delle posizioni dei nostri esponenti politici. Anche perché io sono presidente della commissione Trasporti, senza Rixi al governo in quella posizione, francamente, il ministro dei Trasporti ha qualche momento in cui zoppica". 

Lega – La Lega sta diventando troppo salvinocentrica? "Il merito di Salvini negli ultimi anni, io lo seguo da quando è diventato segretario organizzando e dando una mano per le campagne elettorali, di riuscire a radicarsi in territori che, francamente, fino a pochi anni fa, lo dico serenamente, erano da noi considerati molto complessi. Se parliamo di Lombardia, Veneto e Piemonte la Lega c'è da trent'anni e rimarrà per i prossimi 200, ma in altri territori, penso all'Umbria, all'Emilia-Romagna e alla Toscana, stiamo cominciando a radicarci proponendo non solo l'immagine di Salvini, che ha il grande merito indubbiamente di averci fatto fare una crescita esponenziale, grazie alla sua persone, alle sue capacità ma dietro di lui c'è tutto il settore logistico che si radica sul territorio".

"Ci penso e ci ho pensato. Io – ha aggiunto – sono un fiero continuatore di questa politica. Io rappresento l'ultimo partito del Novecento. Intanto, il più vecchio in Parlamento ma anche l'ultimo che ha una struttura, dei responsabili con delle responsabilità vere, con delle deleghe forti da parte del proprio leader. Tutto questo ci permette di avere, innanzitutto, una possibilità di interlocuzione. Magari ce l'avessero tutti questo sistema, perché a volte ci manca l'interlocutore adeguato per il settore. Ma questo ci permette anche di avere una grandissima forza, che sono i nostri sostenitori, i nostri militanti, le nostre sezioni aperte sul territorio".

Debito – "La nostra idea è di liberare forze dell'economia italiana facendo pagare meno tasse. È la nostra proposta votata dagli italiani: la cura a cui l'Italia è stata sottoposta in questi anni non è stata corretta. È stata l'austerità a portare a 2mila miliardi di debito. Non sto dando la colpa ai governi precedenti: anche loro avevano un'idea per migliorare la situazione. Ma hanno sbagliato". 

Radio Radicale – "Sul tema dell'editoria ci sono state storture e quindi bisogna guardare avanti. Radio Radicale ha dato e dà grande servizio all'Italia. Ho difeso negli anni editori e giornalisti anche se erano del Manifesto che non sono politicamente amici miei. Ma credo in queste battaglie e credo nel sostenere la pluralità di voci; penso sia necessario dare il servizio pubblico di Radio Radicale".

"Ci impegneremo perché la Rai, che è il servizio pubblico, possa dare sempre più copertura a convegni e dibattiti parlamentari, con un'attenzione maggiore alla politica non urlata ma a quella dei fatti. Finché non lo farà il servizio pubblico di Radio Radicale è utile. Quando non lo sarà più non ci sarà ragione di sostenere una radio privata che ha un archivio importante che è la storia della Repubblica che nessun altro ha".

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