Il maxi radar di Niscemi non piace ai pentastellati siciliani, ma il governo sembra più propenso al via libera. E la base grillina si mobilita

Non ci sono solo il Tap e la Tav a infiammare gli animi dei 5 stelle e a creare tensioni tra i vertici del movimento e i militanti. Dopo gli scontri sul gasdotto pugliese e la ferrovia ad alta velocità Torino Lione la nuova grana dei grillini porta il nome di Muos, il mega impianto radar voluto dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti in via di realizzazione nella riserva naturale della Sugheraia di Niscemi (Caltanissetta).

L'opera, al centro di una battaglia ambientalista condotta dalla popolazione e dai politici locali, non piace nemmeno ad alcuni esponenti pentastellati. Il consigliere regionale Giampiero Trizzino, aveva anticipato le 'novità' preannunciate sabato scorso da Luigi Di Maio ma mai chiarite. "Smantelleremo le antenne: ecco cosà dirà Di Maio". A stretto giro di posta, fonti del ministero della Difesa lo hanno censurato: "In questi giorni il governo è al lavoro sul dossier. Qualsiasi altra esternazione o posizione assunta da esponenti non appartenenti all'esecutivo è da considerarsi espressione del singolo soggetto politico. L'unica voce ufficiale sul tema è e sarà quella dell'esecutivo". Insomma, una decisa frenata.

L'unica posizione ufficiale espressa dal governo sul Muos resta quella espressa attraverso l'Avvocatura dello Stato il 12 ottobre scorso dal ministero della Difesa guidato da Elisabetta Trenta, che si era opposto al ricorso presentato dai comitati No Muos davanti al Cga (il Consiglio di Stato siciliano) per annullare la autorizzazioni all'impianto. In pratica un via libera al Muos. Posizione che ha scatenato le ire dei Cinquestelle siciliani, da sempre contrari al maxi radar.

Alle protesta si è unito anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che definisce "il sostegno del Governo nazionale, con atti formali del ministero della Difesa, alla realizzazione del Muos un fatto grave", che "rappresenta un attacco al diritto dei cittadini e degli enti locali". Per il presidente dell'Antimafia siciliana, Claudio Fava, invece, "sul Muoscontinua un indecente balletto. Mentre a parole si afferma di voler intervenire per avviare la dismissione della base di Niscemi, gli atti amministrativi vanno nella direzione opposta". Fava chiede al presidente Musumeci, "che in più occasioni aveva dichiarato la contrarietà all'opera, ed al Movimento 5 Stelle, che ora ha la responsabilità del governo del Paese, di decidere una volta per tutte da che parte stare".Mentre l'ex ministro forzista Stefania Prestigiacomo è insieme diffidente e preoccupata: "Il governo 5 Stelle smette di difendere il Muos in giudizio? Vuole dichiarare guerra agli Usa?".

Nel frattempo, mentre gli esponenti del governo una volta contrari all'opera ora tacciono, la base grillina si mobilita. La sensazione, fra i No Muos, è che non accadrà niente fino al 7 novembre, giorno in cui il gruppo capeggiato da Trizzino incontrerà il ministro Trenta. Decisiva anche la data del 12 novembre, quando la Cga si pronuncerà sul ricorso degli ambientalisti. 

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