Il provvedimento, che punta a rivedere le regole sull'attività venatoria e sulla fauna selvatica, ha scatenato forti reazioni da parte di associazioni ambientaliste, animalisti e opposizioni

Il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida interviene su Facebook per rispondere alle polemiche suscitate dalla proposta di riforma alla legge sulla caccia 157/92 , attesa nei prossimi giorni al Consiglio dei ministri. Il provvedimento, che punta a rivedere le regole sull’attività venatoria e sulla fauna selvatica, ha scatenato forti reazioni da parte di associazioni ambientaliste, animalisti e opposizioni.

Lollobrigida risponde alle critiche

“La mattina uno si alza e racconta una bugia. Altri in modo complice la replicano. Altri ancora si lasciano abbindolare e cominciano a sproloquiare commentando la bugia come fosse la verità”, scrive Lollobrigida. E aggiunge: “Alcuni in malafede non meritano alcuna attenzione ma a quelli in buona fede consiglierei almeno di aspettare che il disegno di legge venga proposto, discusso nel governo e poi dal parlamento prima di dare giudizi nel merito. Si evitano tante brutte figure”. Il ministro ricorda come, negli ultimi trent’anni, “praticamente tutte le forze politiche, seppur da prospettive non sempre omogenee, abbiano richiamato la necessità di aggiornare e migliorare una norma oggettivamente datata e per molti aspetti incongruente con successive modifiche normative di carattere nazionale e internazionale”.  La proposta, spiega, è frutto di un mandato parlamentare fondato su atti di indirizzo e sull’ultima legge finanziaria: “Ho lavorato, come mio dovere, ad una serie di proposte, condivise con gli altri colleghi competenti, che saranno oggetto di discussione nelle commissioni parlamentari e nelle assemblee di Camera e Senato dopo averle valutate in CDM”. Nell’iter di discussione, aggiunge Lollobrigida, “si svolgeranno audizioni con associazioni ambientaliste, animaliste, agricole, venatorie e tutti gli interessati al tema della salvaguardia del patrimonio faunistico”. La riforma, potrebbe arrivare presto al vaglio della Commissione europea.

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