La premier in Aula alle 16. Focus anche sul piano di riarmo varato dall'Europa e l'automotive
La situazione nella Striscia di Gaza e il piano di riarmo varato dall’Europa, e ancora il dossier riforme assieme a quello sulla sanità e l’automotive. Sono questi i temi scelti dall’opposizione per il question time in programma oggi pomeriggio alla Camera.
Meloni alle 16 alla Camera
Alle 16 la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, risponderà nell’Aula di Montecitorio alle interrogazioni dei gruppi parlamentari.
Cosa chiederanno Fratelli d’Italia e Lega
Il partito dell’inquilina di palazzo Chigi, Fratelli d’Italia, chiederà quali iniziative il governo intenda intraprendere “per intercettare e contrastare in tempo le cause dei fenomeni legati al disagio giovanile, nonché potenziare e sviluppare adeguati programmi di prevenzione“. La Lega di Matteo Salvini, invece, punterà sul tema sicurezza e rivolgerà alla premier un quesito incentrato sulle iniziative da adottare “a tutela delle Forze dell’ordine e del comparto del soccorso pubblico ed a supporto del loro operato”.
Il focus di Forza Italia
Il focus di Forza Italia sarà sul ‘Patto verde europeo’, ovvero sul raggiungimento della neutralità climatica in Europa entro il 2050. L’interrogazione depositata dagli azzurri dell’altro vicepremier, Antonio Tajani, punta a conoscere “quali ulteriori iniziative intenda assumere il governo per proseguire nell’opera di riforma del Green Deal al fine di coniugare due obbiettivi strategici irrinunciabili e complementari: la tutela ambientale e la competitività economica e produttiva”.
Noi moderati e Pd puntano sulla sanità
Sempre in maggioranza, Noi moderati porterà poi la premier sul dossier sanità, chiedendo le iniziative da assumere “al fine di costruire, di concerto con le Regioni, una sanità sempre più efficiente e vicina ai bisogni dei cittadini, con particolare riguardo all’abbattimento dei tempi delle liste di attesa”. Il tema sanità tornerà anche col Pd visto che l’interrogazione presentata dalla leader dem, Elly Schlein, punta proprio a chiedere a Meloni “quali misure urgenti il governo intenda adottare affinché il Ssn non sia smantellato e sia assicurato a tutti il diritto alla salute come sancito dall’articolo 32 della nostra Costituzione”.
I temi di M5S e Avs
Il M5S di Giuseppe Conte, invece, ha deciso di concentrarsi sul piano di riarmo adottato a Bruxelles e domanderà alla premier “se ritenga, ai fini di recuperare i valori fondanti dell’Unione europea, di non proseguire nel sostegno al ‘ReArm Europe/Readiness 2030’, facendosi promotore invece di un piano di rilancio e sostegno agli investimenti che favorisca la competitività, gli obiettivi a lungo termine e le priorità politiche dell’Unione a partire dalla spesa sanitaria, dal sostegno alle filiere produttive dall’occupazione, dall’istruzione, per rendere l’economia dell’Unione più equa, competitiva, sicura e sostenibile”.
Nell’Aula della Camera sarà affrontata anche la crisi in Medio Oriente, con Avs pronta a incalzare Meloni su quanto sta accadendo a Gaza. “Di fronte agli orrori, alla fame usata come strumento di guerra per annientare una popolazione, a seguito dell’annunciato piano del governo israeliano dell’occupazione di tutta la Striscia e conseguente deportazione del popolo gazawi, e alla luce di quanto accaduto a Gaza e in Cisgiordania, se oggi intenda condannare l’operato di Netanyahu, anche richiamando l’ambasciatore italiano in Israele”, si legge nell’interrogazione presentata dal deputato Angelo Bonelli.
L’interrogazione di Italia Viva e Azione
Così come avvenuto in Senato con Matteo Renzi, anche a Montecitorio Iv metterà nel mirino il dossier riforme, stavolta chiedendo alla premier “quali siano le tre principali in ambito economico che il governo intende adottare per fronteggiare l’attuale congiuntura economica”. Azione invece proverà a ottenere una risposta su come l’esecutivo intende procedere “per rimediare ai gravi problemi di competitività del sistema produttivo nazionale e alle necessità esposte in premessa, con particolare riferimento alla riduzione del costo dell’energia, al rilancio tempestivo del programma nucleare, del Piano Transizione 4.0 e al potenziamento del Fondo automotive“.
All’appello mancherà +Europa
All’appello mancherà +Europa visto che, come denunciato dal segretario Riccardo Magi, non potrà porre alcuna domanda “perché lo faranno le Minoranze linguistiche, altra componente del gruppo Misto di cui facciamo parte. Avremmo ricordato a Meloni di quando nel 2016 e nel 2022, in occasione di due tornate referendarie, attaccava con forza i governi dell’epoca per aver fatto calare una cappa di silenzio sui referendum e aver scelto la data del voto per sfavorire la partecipazione popolare e invitava tutto a esercitare il proprio diritto di voto”. “Domani troveremo comunque il modo di chiedere a Meloni dov’è finita la sua coerenza e perché non invita i cittadini ad andare a votare i referendum l’8 e 9 giugno”, conclude Magi.
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