Il ministro da Biella: "Allo studio progetto alternativo alla leva"

“Gli alpini, l’esercito e la difesa italiana sono stati negli ultimi decenni portatori di pace, perché le missioni internazionali di pace sono viste sempre come protagoniste in ogni parte del mondo. Gli alpini sono stati una parte di questo schieramento, apprezzati ovunque, rispettati ovunque, perché l’approccio che i militari italiani portano al mondo è un approccio di rispetto, che non è così diffuso”. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa Guido Crosetto a margine della 96esima adunata degli alpini in corso a Biella.

“Da Gaza al Libano, dall’Afghanistan al Kosovo, ogni volta che ci sono stati i nostri alpini, i nostri uomini dell’esercito – oggi ricordiamo anche i bersaglieri, che a Marsala festeggiano, la Marina e l’Aeronautica – si è sempre avuto l’esempio di un Paese che è pronto a lavorare per la pace”, ha aggiunto, sottolineando anche il ruolo della protezione civile alpina.

“Lo dimostrano tutti i giorni l’ANA, l’associazione nazionale alpini, che è la prima ad arrivare nei momenti di crisi, quando c’è una catastrofe naturale, a fianco delle popolazioni, perché è uno spirito che c’è quando si è alpini, che c’è quando si è nelle forze armate, ma che si porta con sé anche dopo, quando si va in pensione o in congedo”.

Crosetto ha poi commentato il video diffuso sui social in cui si vede un gruppo di alpini cantare ‘Faccetta nera’: “L’ANA è da sempre in una situazione apolitica e apartitica, così come lo sono le forze armate e devono continuare a esserlo, e non vogliamo che quattro o cinque perditempo rovinino una festa con centinaia di migliaia di persone per bene che hanno come loro unico obiettivo quello di servire lo Stato e il Paese”.

Infine, rispondendo a una domanda sul possibile ritorno della leva obbligatoria, il ministro ha spiegato: “C’è allo studio qualcosa che possa in qualche modo coniugare la voglia di alcuni ragazzi di fare un’esperienza che non sia proprio entrare direttamente nelle forze armate, quello possono farlo quando vogliono. Stiamo valutando la possibilità di farlo con l’Associazione Nazionale Alpini e con lo Stato Maggiore della Difesa, e vedremo cosa sarà possibile fare”. E alla domanda dei cronisti se ci sia speranza, ha concluso: “La speranza c’è sempre”.

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