L'ex direttore de 'L'Avvenire': "La Chiesa spiazza sempre le previsioni politicistiche"

“Tutte le ultime elezioni, a parte forse quella di Papa Benedetto, sono state a sorpresa. La Chiesa sembra spiazzare sempre le previsioni politicistiche. Attenti ai luoghi comuni. È il Papa delle Americhe, sia cittadino statunitense che peruviano. Un uomo di Dio del nord del mondo che ha invertito i cammini, che dal nord è emigrato al sud, lavorando tutta la vita nel sud globale, come missionario e vescovo, poi è stato chiamato a Roma”. Lo ha dichiarato Marco Tarquinio, rispondendo alle domande dei cronisti in piazza Colonna in merito all’elezione del nuovo Papa Leone XIV. “Era uno dei collaboratori più stretti di Francesco”, ha proseguito l’europarlamentare del PD. “È un Papa che ha cominciato con la parola chiave di questo tempo: pace. Ne ha fatto il cuore e la conclusione del suo primo messaggio”. L’ex direttore del quotidiano ‘L’Avvenire’ ha quindi sottolineato l’importanza del nome scelto, Leone XIV: “Mi è tornata in mente un’enciclica firmata da Leone XIII nel 1894 rivolta agli Stati europei che si preparavano alla guerra. Invocava letteralmente la fine della ‘pace armata’, così la definiva nel 1894. Mentre gli Stati svuotavano i forzieri che dovevano servire alla vita dei popoli per riempire gli arsenali. Risentire il nuovo Leone che parla di pace disarmata e disarmante è un programma di lavoro che dovrebbe essere fatto proprio da tanta parte della politica“, ha aggiunto Tarquinio. “Critico con JD Vance e il governo Trump? Da quello che sappiamo è un Papa che è stato un cardinale molto social”, ha sottolineato Tarquinio, rimarcando come non andasse “mai contro le persone, sempre su concrete politiche anti umane”. Sul rapporto di Prevost con gli Stati Uniti, l’europarlamentare ha detto: “Tutti possono cambiare atteggiamento e linea, speriamo che questo accada pure per gli Stati Uniti che hanno salutato con tanta soddisfazione appartenete, ufficialmente, l’elezione del primo Papa nato in nord America. Poi sappiamo che c’è tutto un mondo ‘MAGA’ che sta masticando molto amaro, ma quella è la banalità e la volgarità degli slogan che vengono da quelle parti”.

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