Educazione sessuale a scuola, polemiche contro Valditara

Educazione sessuale a scuola, polemiche contro Valditara
Foto LaPresse 22 Giugno 2022 Torino, Italia Cronaca Maturità – Prima Prova all’Istituto Boselli Nella foto: studenti durante la prima prova Photo LaPresse June 22, 2022 Turin, Italy News Italy’s 2022 high-school final exam In the picture: students during the first tex

Se i genitori negano questo consenso, la scuola deve prevedere attività alternative per gli studenti. M5S: “Propaganda dannosa”

I genitori dovranno fornire un consenso in forma scritta e preventivo se intendono consentire che i loro figli seguano a scuola iniziative didattiche legate a temi sensibili come la l’educazione sessuale, come attività extra curriculari e ampliamento dell’offerta. Lo ha spiegato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nella conferenza stampa al termine del Cdm, parlando del provvedimento approvato nel corso della riunione.

Se i genitori negano questo consenso, la scuola deve prevedere attività alternative per gli studenti. I genitori dovranno essere informati sulla base di preventive informazioni che vanno fornite e che devono essere relative ai soggetti esterni che partecipano, al materiale didattico e alle finalità proposte.

Avs: “Educazione sessuale facoltativa? Non si investe davvero su contrasto a violenza donne”

“Il ministro Valditara sembra più preoccupato del consenso dei genitori che dei corsi stessi. Chi li sosterrà? Come vengono formati i formatori? Se poi i corsi di educazione sessuale e affettiva nelle scuole saranno facoltativi allora evidentemente si vuole investire poco in una attività fondamentale in questo momento storico per contrastare la violenza maschile sui corpi delle donne“. Così Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera, dopo quanto annunciato dal Consiglio dei ministri sull’attività di educazione sessuale nelle scuole. 

M5S: “Propaganda che danneggia gli studenti”

“Il ddl ‘disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico‘ proposto dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara è l’ennesimo passo falso di un Governo che fa della propaganda il proprio leit motiv. L’introduzione dell’obbligo del consenso informato preventivo delle famiglie per tutte le attività scolastiche, comprese quelle extracurriculari, legate all’educazione sessuale, solleva dubbi di natura pratica e etica: come si pensa di gestire la situazione in una classe dove i genitori manifestano opinioni divergenti? È possibile garantire un equilibrio tra il rispetto delle diverse sensibilità e il diritto dei figli a ricevere una formazione completa e rispettosa? Queste sono domande che meritano risposte chiare e condivise, affinché le decisioni non siano solo formali, ma realmente rispettose delle pluralità di opinioni e convinzioni”. Così Vincenza Aloisio, senatrice del M5S.

“Se non si investe su un’educazione all’empatia, alla convivenza civile e alla prevenzione del conflitto, rischiamo di alimentare un circolo vizioso di repressione e insicurezza. Se non si lavora in modo proattivo sulla crescita emotiva e sociale dei giovani, già oggetto di un mio ddl, come si può sperare di ottenere comportamenti migliori semplicemente con sanzioni e punizioni? Pertanto, al netto di un propagandistico e ideologico indirizzo demandato alle famiglie, ritengo che la scuola debba coinvolgere tutti gli studenti in programmi di educazione socio-emotiva, che insegnino ai giovani a mettersi nei panni degli altri e a sviluppare senso di responsabilità”, conclude. 

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