La presidente del consiglio intervistata in tv: "Riforma giustizia non è contro magistrati, avanti con riforme"

“Credo che alla fine, al di là di quello che può sembrare, i toni danno l’impressione che le posizioni siano molto distanti, ma in realtà non lo sono perché l’obiettivo è un obiettivo condiviso, alla fine tutti condividono lo stesso obiettivo. Lo stesso obiettivo è portare pace in Ucraina, portare in Ucraina una pace giusta, portare una pace stabile, duratura, io direi definitiva”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervistata nel corso della puntata di ‘XXI Secolo’ in onda questa sera su Rai1. “Quindi la questione centrale – ha aggiunto – è come si fa a costruire una pace che preveda tali garanzie di sicurezza per l’Ucraina da fare in modo che non possa tornare la guerra. E questo serve a tutti: all’Ucraina, ai paesi europei, particolarmente a quelli che si sentono minacciati giustamente dalla Russia. E serve a Donald Trump che è un leader forte e che chiaramente non può permettersi di siglare un accordo che qualcuno domani potrebbe violare”.

Meloni: “Proposta Francia-Gb complessa, non manderemo soldati italiani”

“L’Italia partecipa con la sua franchezza” al dibattito su come arrivare a una pace giusta e duratura in Ucraina, “io ho espresso varie perplessità sulla proposta franco-britannica, pur ringraziando i colleghi, di invio di soldati europei avanzata dalla Francia alla Gran Bretagna. L’Italia ha espresso le sue perplessità, secondo me molto complessa nella realizzazione, non sono convinta dell’efficacia, è la ragione per la quale, come si sa, abbiamo detto che non manderemo i soldati italiani in Ucraina, ma sicuramente è un momento nel quale tutti coloro che fanno delle proposte stanno facendo una cosa utile nel tentativo di cercare una soluzione” ha aggiunto Meloni.

La premier: “Su auto importanti annunci da von der Leyen, è la battaglia dell’Italia”

Meloni è intervenuta anche sugli annunci fatti dalla Commissione Europea. “Sulla transizione verde e digitale il problema è l’approccio ideologico che ha accompagnato purtroppo queste materie in questi anni e noi vediamo piano piano, oggi, annunci importanti da parte della Presidente della Commissione Europea sulla direttiva che riguarda le auto con il motore a scoppio. Sono battaglie che l’Italia sta facendo da due anni e che alcuni in Italia fanno da molto prima” ha sottolineato Meloni. “Siamo stati per questo considerati nemici dell’ambiente, ma non eravamo nemici della transizione ecologica, noi eravamo nemici della transizione ideologica, perché affrontando queste materie non in modo pragmatico ma sul piano ideologico si rischia di fare dei danni e purtroppo di danni ne abbiamo fatti molti. Noi non possiamo pensare che difendiamo l’ambiente semplicemente espungendo l’uomo, questo non si può fare anche perché è proprio la capacità, il genio dell’uomo che può aiutarci a difendere meglio l’ambiente, quindi dobbiamo fare le cose fatte in modo ragionevole. Piano piano mi pare che un po’ le cose stiano migliorando, ma si deve fare e si può fare molto meglio”, ha aggiunto Meloni.

Meloni:”Toni apocalittici ma riforma non è contro magistrati”

All’incontro con l’Anm “andrò con uno spirito aperto, con grande rispetto. Io l’ho detto tantissime volte, ho cominciato a fare politica quando hanno ucciso un giudice, un magistrato. Ho per la magistratura un rispetto enorme. Questa non è una riforma fatta contro qualcuno, è una riforma secondo me necessaria per far funzionare meglio la giustizia. Penso che i toni apocalittici che in alcuni casi ho sentito siano assolutamente fuori luogo” ha poi sottolineato Meloni parlando della riforma della separazione delle carriere. “Sono disposta a confrontarmi, sono aperta, sono disponibile e penso che possa essere utile a riportare il confronto nell’alveo nel quale deve stare, al di là delle posizioni che possono certamente essere differenti”, ha aggiunto la premier spiegando che “è falso” il fatto che con la riforma della giustizia i pm saranno sottoposti al potere esecutivo: “Questo non c’è, c’è il contrario. Quello che la riforma prevede è che, per esempio, il Parlamento non decide più i membri del Csm. No, non li decide più, quindi casomai io sto togliendo il controllo della politica sul Csm ma anche sul controllo politico delle correnti della magistratura politicizzata, e quindi noi anzi stiamo cercando di liberare la magistratura da tutti i possibili condizionamenti politici, che mi pare una cosa buona per la stragrande maggioranza, per la quasi totalità dei magistrati che vogliono semplicemente fare bene il loro lavoro e non dover per questo diciamo sottostare alle logiche correntizie che poco hanno a che fare con il lavoro che vogliono portare avanti”. 

“Avanti con le riforme”

 Noi abbiamo proposto la riforma del premierato, che è una riforma che sta procedendo in Parlamento e siamo assolutamente determinati ad andare avanti con le riforme che abbiamo proposto per questa nazione” ha proseguito Meloni “La riforma del premierato non è una riforma che io sto facendo perché ritengo che sia utile a questo governo, penso che sia una riforma necessaria per chi verrà dopo di noi e penso che sia una riforma necessaria per l’Italia, perché fa fondamentalmente due cose: rimette il potere di scelta nelle mani dei cittadini e a chi viene scelto dai cittadini viene dato il tempo di realizzare la visione che i cittadini hanno chiesto di realizzare”, aggiunge Meloni parlando di “stabilità dei governi. Lei sa che io e questo governo, con appena due anni e qualche mese, siamo già sesti tra i 68 governi della storia repubblicana. Lei si rende conto? Con appena due anni e poco più. La stabilità oggi è l’elemento di maggiore forza che noi abbiamo in Italia nel quadro internazionale. Ti dà credibilità a livello internazionale, ti dà una visione da realizzare, quindi la possibilità di costruire una strategia per questa nazione. Ti dà la possibilità di non gettare i soldi dalla finestra per comprare consenso facile e immediato e quindi ti porta a fare politiche di bilancio che sono più serie. Ti dà credibilità e affidabilità e io penso che sia necessario e vorrei lasciarlo a chi viene dopo di me, perché per me è un fatto di coscienza”. A chi la accusa di aver creato un presidenzialismo de facto, la premier risponde: “Non so cosa significhi francamente, però posso dire che se queste critiche arrivano da quelli che chiudevano la gente dentro casa o decidevano anche se potevi andare a lavorare per dare da mangiare ai tuoi figli con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, se questo è un presidenzialismo non so come potremmo chiamare quello”, ha concluso.

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