Le cerimonie al Quirinale e a Basovizza. Salvini: "Tra le grandi tragedie del ‘900, per anni negate da certa sinistra"

Si celebra oggi il Giorno del Ricordo, ricorrenza istituita nel 2004 per ricordare le vittime delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata negli anni a cavallo del secondo dopoguerra. Al Quirinale, alle 11, si terrà la cerimonia solenne con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella mentre a Basovizza (teatro di un atto vandalico sabato scorso), al Sacrario delle Foibe, ci sarà il ministro della Giustizia Carlo Nordio

Mattarella: “Spietata stagione di violenza contro gli italiani”

“La guerra porta sempre con sé conseguenze terribili: lutto, dolore, devastazione. Era stato così durante la Prima guerra mondiale, durante la quale furono immolati, in una ostinata e crudele guerra di trincea, milioni di giovani d’entrambe le parti. Ma quella lezione sanguinosa non aveva, purtroppo, indotto a cambiare. Perché ancor più disumani furono gli eventi del secondo conflitto mondiale, dove allo scontro tra eserciti di nazioni che si erano dichiarate nemiche, si sovrappose il virus micidiale delle ideologie totalitarie, della sopraffazione etnica, del nazionalismo aggressivo, del razzismo, che si accanì con crudeltà contro le popolazioni civili, specialmente contro i gruppi che venivano definiti minoranze”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso della celebrazione del Giorno del Ricordo al Quirinale.

“E, nelle zone del confine orientale, dopo l’oppressione fascista, responsabile di una politica duramente segregazionista nei confronti delle popolazioni slave, e la barbara occupazione nazista, si instaurò la dittatura comunista di Tito, inaugurando una spietata stagione di violenza contro gli italiani residenti in quelle zone. Di quella stagione, contrassegnata da una lunga teoria di uccisioni, arresti, torture, saccheggi, sparizioni, le foibe restano il simbolo più tetro”, aggiunge il Capo dello Stato. 

E’ in questo spirito che, nel 2020, il presidente Pahor e io ci siamo recati, insieme, prima alla Foiba di Bazovizza, simbolo del calvario di tanti italiani, e poi al monumento dei giovani sloveni fucilati dal fascismo. Non per dimenticare, né per rivendicare. Ma per trarre dagli errori e dalle sofferenze del passato l’ulteriore spinta per un cammino comune. Perché le diversità non dividono, ma diventano ricchezze se si collabora e si pensa, insieme, nell’ottica di futuro comune”. 

Meloni: “Pagina dolorosa per troppo tempo dimenticata”

La premier Giorgia Meloni, ha dedicato un pensiero alla ricorrenza in un post sui social . “Nel Giorno del Ricordo rendiamo omaggio alle vittime delle foibe e a tutti coloro che subirono la tragedia dell’esodo giuliano-dalmata, una pagina dolorosa della nostra storia per troppo tempo dimenticata. Ricordare è un dovere di verità e giustizia, per onorare chi ha sofferto e trasmettere questa memoria alle nuove generazioni. L’Italia non dimentica. #10febbraio”, si legge sull’account X della presidente del Consiglio

Il messaggio di Salvini per il Giorno del Ricordo: “Per anni certa sinistra ha negato”

Anche il vicepremier Matteo Salvini ha scelto i social per esprimere la propria vicinanza alle vittime delle foibe. “In migliaia trucidati nelle foibe, centinaia di migliaia costretti all’esodo, colpevoli solo di essere italiani. Per anni, una certa sinistra ha negato, minimizzato, giustificato. Ancora oggi, qualcuno tenta di riscrivere la storia, tra vergognosi oltraggi e atti di vandalismo, ma la memoria di quegli innocenti non può essere cancellata. Il Ricordo è un dovere, la verità è un diritto. Onoriamo oggi e sempre i nostri connazionali vittime di una delle più grandi tragedie del ‘900, perché senza memoria non c’è giustizia. #GiornoDelRicordo”, scrive sui propri account il ministro dei Trasporti. 

Fontana: “Memoria è dovere collettivo, omaggio a vittime”

“Ricordare le vittime delle foibe e l’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati significa rendere omaggio ai nostri connazionali e a chi ha subito ingiustizie e sofferenze indicibili sotto il peso della dittatura comunista e della ferocia titina. La memoria di questi tragici eventi rappresenta un dovere collettivo per il presente e il futuro. Esprimiamo profonda gratitudine a chi, con costanza, impegno e determinazione, ha difeso e custodito il Ricordo negli anni, mantenendolo vivo per le nuove generazioni. Con sentimenti di vicinanza, ci stringiamo alle famiglie delle vittime e degli esuli, perché la loro storia non venga mai dimenticata e sia monito per il futuro”. Così il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana

Il Ministro Valditara: “Onoriamo le vittime delle Foibe”

“Nel Giorno del Ricordo onoriamo le vittime delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. La memoria di questi tragici eventi causati dal comunismo titino è un monito per le nuove generazioni. La scuola ha il compito di custodire questo Ricordo per preservare i valori della democrazia e della dignità umana, contrastando ogni forma di odio e di violenza, nel rispetto della persona e del suo valore intangibile”. Lo scrive su X il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara.

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