Firenze, Mattarella inaugura la Scuola superiore di magistratura

Firenze, Mattarella inaugura la Scuola superiore di magistratura
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia di inaugurazione dei corsi di formazione della Scuola Superiore della Magistratura per l’anno 2025

Alla cerimonia anche la prima presidente della Cassazione, Cassano, che ha detto: “Auguro un clima di rispetto ed equilibrio tra le istituzioni”

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha partecipato, nella villa di Castel Pulci a Scandicci (Firenze) alla cerimonia di inaugurazione dei corsi dei magistrati ordinari in tirocinio e dell’anno formativo 2025 della scuola superiore della magistratura. Ad accogliere Mattarella la sindaca di Scandicci, Claudia Sereni, la sindaca di Firenze, Sara Funaro, il presidente della Toscana, Eugenio Giani, e la presidente della scuola superiore della magistratura Silvana Sciarra. Alla fine della cerimonia, i giovani tirocinanti hanno tributato un lungo applauso al capo dello Stato, che ha rivolto loro un saluto dicendo: “Tanti auguri e buon lavoro”.

Pinelli (Csm): “Magistrato non cerchi il consenso ma sia imparziale”

Alla cerimonia hanno partecipato anche Fabio Pinelli, il vicepresidente del Csm, e Margherita Cassano, la prima presidente della Corte di Cassazione. “Quello della magistratura è un potere che deve essere sentito innanzitutto come un dovere”, e “l’imparzialità è costitutiva dell’essere magistrati“, ed è “fondamentale perché tutti siano uguali davanti alla legge”, ha detto Pinelli. Secondo lui, il vero magistrato è “un magistrato che non cerchi consenso politico e sociale ma che grazie alla sua imparzialità si dimostri autorevole e abbia la fiducia di tutti i cittadini”.

Cassano: “Auguro clima di rispetto ed equilibrio tra istituzioni”

Cassano, da parte sua, si è auspicata un ritorno all’equilibrio nel rapporto tra i poteri dello Stato, in un periodo di scontro istituzionale sulla riforma della giustizia. “Mi auguro che questo patrimonio comune di valori, oggetto di approfondimento grazie all’opera sapiente e attenta della Scuola della magistratura, possa essere condiviso in un clima rinnovato, improntato al rispetto reciproco tra le varie istituzioni dello Stato, a pacatezza, equilibrio, disponibilità effettiva ad ascoltare le ragioni altrui”, ha detto la prima presidente della Suprema Corte. 

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