“La dottoressa Santanchè insieme a tutti gli altri è stata rinviata a giudizio, ce lo aspettavamo ma ci lascia l’amaro in bocca perché proprio nei giorni scorsi avevamo depositato al giudice gli esiti di un vecchio fascicolo che aveva minato uno dei presupposti che vengono portati dalla procura a fondamento della necessità di svalutare la voce di avviamento a imposte anticipate”. Lo ha detto l’avvocato di Daniela Santanché, Nicolò Pelanda, al termine dell’udienza nella quale la ministra del Turismo è stata rinviata a giudizio per falso nelle comunicazioni societarie 2016-2022 della Visibilia Editore spa.
“La procura sostiene che i piani industriali conterrebbero previsioni eccessivamente ottimistiche, da qui la necessità di porre quelle svalutazioni. Nel vecchio procedimento la GdF di Milano, nelle conclusioni poi sposate dalla procura che chiese e ottenne l’archiviazione del procedimento, quei piani industriali contenevano previsioni di natura conservativa”, ha spiegato il legale che ha concluso: “Siamo convinti di dimostrare l’estraneità della dottoressa Santanchè dalle ipotesi che vengono contestate e sarà il dibattimento che lo dimostrerà”.
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