Presunte irregolarità nella fruizione della cassa integrazione per il Covid-19

La procura di Milano ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti della ministra Daniela Santanchè.

L’inchiesta coinvolge anche altre persone e le società Visibilia editore spa e Visibilia concessionaria srl per un’ipotesi di truffa ai danni dell’Inps in relazione a presunte irregolarità nella fruizione della cassa integrazione in deroga Covid-19, per un totale di 13 dipendenti. Lo precisa la procura milanese in una nota. Le opposizioni sono subito insorte chiedendo le dimissioni della ministra che invece si è difesa. 

Santanchè: “Estranea a decisioni società, confido in giustizia”

“Sono rimasta a sorpresa delle contestazioni per le quali risulto indagata. Contestazioni che ho appreso con la notifica dell’avviso di chiusura delle indagini nel procedimento a mio carico. In quanto ritengo acquisita agli atti la mia estraneità a ogni decisione societaria relativa alle modalità della messa in cassa integrazione di alcuni dipendenti”, ha dichiarato Santanchè. “Lunedì i miei avvocati chiederanno copia degli atti per poter valutare una memoria difensiva e la eventuale mia richiesta di essere sentita. Continuo ad avere fiducia nella giustizia e confido che la vicenda possa concludersi per me positivamente, già con l’archiviazione da parte del PM o, se ciò non si verificasse con il giudizio del Gup che, nell’udienza preliminare decide sulle ragioni dell’accusa e della difesa”. 

Santanchè: “Dopo decisione gup farò seria e cosciente valutazione”

“Per la nostra Costituzione, fino all’esito definitivo dei tre gradi di giudizio, nessuno può essere considerato colpevole. Tuttavia in sede politica, dopo la decisione del Gup, per rispetto del governo e del mio partito farò una seria e cosciente valutazione di questa vicenda che è comunque antecedente alla mia nomina a ministro. Sono peraltro convinta che anche questa volta il giudizio dei giudici andrà contro il desiderio dei miei avversari politici”, ha aggiunto la ministra. 

M5S: “Procura conferma che mentì, dimissioni obbligate”

Vanno all’attacco le opposizioni. “La chiusura delle indagini preliminari a carico della ministra Santanchè e delle sue Visibilia Editore spa e Visibilia Concessionaria Srl confermano ciò che è chiaro a tutti dal luglio scorso. Daniela Santanchè in quel pomeriggio d’estate mentì sfacciatamente di fronte all’aula al Senato sul ricorso alla Cassa Integrazione Covid delle sue aziende, relativamente alle irregolarità portate alla luce dall’inchiesta di Report”, hanno fatto sapere in una nota i senatori M5S in commissione Industria, Turismo e Agricoltura Sabrina Licheri, Gisella Naturale e Luigi Nave. “La Procura di Milano non fa che certificare come la ministra Santanchè non possa più ricoprire il suo ruolo attuale. In qualsiasi altro paese si sarebbe già dimessa da quel dì, ma arrivati a questo punto il passo indietro è obbligato: anche Giorgia Meloni dovrebbe prenderne atto”. 

M5S: “Subito mozione sfiducia in aula”

“Chiederemo immediatamente la calendarizzazione della mozione di sfiducia per la ministra Santanchè”. Lo ha annunciato il capogruppo del M5S alla Camera, Francesco Silvestri, aggiungendo: “Mentre il nostro Paese stava attraversando il suo momento più duro, Daniela Santanchè e il suo partito attaccavano ripetutamente il presidente Conte e quello dell’Inps, Tridico, chiedendone le dimissioni. Oggi apprendiamo dalla Procura di Milano che la ministra Santanchè è indagata per truffa sulla Cig per il Covid. Come si dice in questi casi: il tempo è galantuomo. Mi domando come faccia questa gente a guardarsi allo specchio. A parti invertite, una Giorgia Meloni paonazza avrebbe già chiesto la sua cacciata dal Governo. Oggi c’è lei a Palazzo Chigi: agisca di conseguenza e faccia dimettere immediatamente Santanchè”.

Magi: “A che ora si dimette la ministra?”

Sulla stessa linea Riccardo Magi. “Siamo sempre garantisti e ci auguriamo che cadano tutte le accuse nei suoi confronti, ma Daniela Santanchè già da tempo si sarebbe dovuta dimettere dalla carica di ministro: per potersi difendere meglio dal processo, per non creare imbarazzo alle nostre istituzioni che anche lei, a sua insaputa, dovrebbe rappresentare, ma che per evidente incapacità politica, difesa delle lobby dei balneari, una promozione del settore turistico che con la campagna Open to Meraviglia ci ha trasformato in una barzelletta. A che ora si dimette?”, ha affermato il segretario di +Europa. 

Tajani: “Sono garantista, è innocente fino a terzo grado”

Di tutt’altro avviso Antonio Tajani. “Io sono un garantista, lo sono per quanto riguarda Bari, lo sono per quanto riguarda ogni vicenda che tocca politici. Quindi per me uno è innocente fino al terzo grado di giudizio. Gli avvisi di garanzia servono a una persona per difendersi”, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri in un punto stampa a margine degli Stati generali dell’Italia a Bruxelles. 

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