Dopo la breve pausa natalizia il testo approda oggi in Senato
Bersagliata dagli attacchi delle opposizioni e dalle critiche di parte dei sindacati la Manovra per il 2025 è a un passo dal traguardo. Dopo la breve pausa natalizia il testo approda oggi in Senato (in mattinata in commissione e dalle 14 in Aula) dove si avvia verso un nuovo voto di fiducia. Mossa che consentirà al governo di chiudere la pratica entro sabato, in tempo per evitare il cosiddetto esercizio provvisorio che scatterebbe in caso di mancata approvazione entro fine anno. E sempre sabato in mattinata è in agenda l’ultimo Consiglio dei ministri dell’anno, non ancora ufficialmente convocato da Palazzo Chigi.
Manovra 2025, il Pd: “Da oggi un inutile tour de force al Senato”
Intanto oggi alle 11 riprendono i lavori in commissione Bilancio Senato ma difficilmente si riuscirà a concludere l’esame dei circa 800 emendamenti presentati. Anche quest’anno il percorso finale della legge di bilancio è stato quindi pressoché blindato, con il Senato che ha potuto solo prendere atto di quanto deciso nell’altro ramo del Parlamento. Circostanza che ha scatenato le critiche delle opposizioni. Attacca la capogruppo Pd alla Camera Chiara Braga: “Da oggi un inutile tour de force al Senato per approvare la legge di bilancio. Inutile perché non si potrà cambiare una virgola a una legge ingiusta che scontenta tutti: chi vive tra mille difficoltà e chi vuole fare impresa. E intanto si umilia il Parlamento: di fatto solo una Camera ha esaminato e potuto intervenire sulla principale legge dello Stato. Il Natale è passato ma la festa per un governo arrogante e indifferente ai problemi del paese continua”.
Ma gli attacchi si sono concentrati anche sui contenuti, a cominciare dai fondi alla sanità ritenuti ancora insufficienti. “La Manovra colpisce il ceto medio che pagherà qualche tassa in più come il canone Rai e dovrà sostenere le spese per una sanità privata che sta lentamente sostituendo quella pubblica a cui vengono negati ancora finanziamenti sufficienti a funzionare”, aggiunge Braga.
Manovra 2025, Tajani: “Al lavoro per tutelare il ceto medio”
Il governo rivendica però di aver reso strutturale il taglio del cuneo fiscale che porta a un sostanziale taglio del peso delle tasse. E in un’intervista il vice-premier Antonio Tajani ha nuovamente delineato il percorso lungo cui si muoverà il governo nei prossimi mesi. “Lavoreremo per tutelare il ceto medio anche con la riduzione dell’Irpef il più rapidamente possibile. Sostegno alle partite Iva con la flat tax. Per i lavoratori continueremo a sostenere il progetto della Cisl sulla partecipazione finanziato già con la Manovra che stiamo votando. Andremo avanti con le detassazioni di straordinari e premi di produzione per creare un salario ricco frutto di una buona contrattazione collettiva obbligatoria anche per i contratti pirata. No al salario minimo per legge che danneggia i lavoratori. Politiche di sostegno per le donne lavoratrici e per favorire la natalità”.
Tra le principali misure contenute in Manovra spiccano quelle fiscali con una fetta importante dei circa 30 miliardi destinati a rendere strutturale la riduzione del cuneo fiscale per i redditi fino a 40mila euro e il passaggio a tre aliquote Irpef (23% per i redditi fino a 28mila euro, 35% da 28mila a 50mila euro e 43% oltre i 50mila euro). In arrivo però una stretta sulle detrazioni mentre la flat tax per i dipendenti aumenta da 30 a 35mila euro.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata