Il portavoce dell'associazione umanitaria: "In Albania il tentativo di esternalizzare quello che non è un problema"
“Cos’è successo in Albania? Abbiamo assistito all’ennesimo tentativo di esternalizzare quello che non è un problema, ma una questione, in spregio alle norme più elementari del diritto internazionale”. Così Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia, a margine della ‘Marcia per l’umanità’, il 10° memorial organizzato in ricordo di Stefano Cucchi. “Questo accordo con l’Albania è viziato da un fatto in origine e cioè l’idea che ci sia una lista di paesi sicuri dai quali non c’è alcun motivo per fuggire”, denuncia Noury, secondo cui “l’idea che ci siano Stati come l’Egitto e la Tunisia all’interno di questo elenco di paesi sicuri è semplicemente una follia. Non si può pensare che l’Egitto sia un paese sicuro perché c’è qualche italiano che ci va in vacanza. C’è stato anche qualche italiano che ci è morto, e non era in vacanza”, conclude.
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