Il generale fa la conta dei sostenitori in un hotel della città laziale
Primo raduno nazionale dell’associazione “Noi con Vannacci” a Viterbo. Il generale Roberto Vannacci, eletto al Parlamento europeo con la Lega, fa la conta dei sostenitori in un hotel della città laziale. L’arrivo del generale è l’evento conclusivo di una due giorni cominciata in piazza e spostata nell’albergo per colpa del maltempo. Tra il pubblico nostalgici del fascismo, semplici curiosi e sostenitori che sperano nella trasformazione in partito. Non ci sono simboli della Lega nella sala dell’albergo dove è allestita la manifestazione e l’unico esponente del partito di Salvini presente è il consigliere regionale dell’Umbria Valerio Mancini.
“Da sovranista credo possa essere un laboratorio di rilancio di un sovranismo di tipo mediterraneo” dice il membro dell’associazione Riccardo Corsetto. “Il sovranismo di stato che oggi è rappresentato da Salvini e Meloni è per forza di cose un po’ annacquato dalla realpolitik. Noi crediamo che Vannacci possa ridare nobiltà al sovranismo italiano“. Sono molte le magliette, i tatuaggi, i ciondoli e simboli di ispirazione fascista tra i presenti, che però negano.
“Io sono nato con il mito del superuomo e certi principi si possono trovare anche nel fascismo. Io mi ritengo un dannunziano” dice il sindaco di Pennabili (Rimini) Mauro Giannini. “Sono nato con la camicia nera e morirò con la camicia nera. Ma la camicia nera è quella degli arditi che erano nella Prima guerra mondiale, quando il fascismo non c’era. Se mi danno del fascista? Io sono del 1966 quando il fascismo era finito. Io ho i miei valori e non problemi a esternarli”. Augusto Rossi, presidente del comitato “Il mondo al contrario” dell’Umbria, chiude la questione così: “Io non capisco questo bisogno di dichiararsi antifascista. Il fascismo non c’è più“.
Sul futuro politico di Vannacci invece, la base preme per un movimento autonomo dalla Lega. “A me piacerebbe che fondasse un suo partito. Poi se dovesse rimanere nella Lega vediamo ma penso che non saranno contenti in tanti. L’importante è la coerenza perché si parla del bene degli italiani” dice Nicoletta da Fano. “Mi piace perchè è sincero. Dice le cose come stanno. Ci vorrebbero più uomini così. Speriamo che non si faccia richiamare dalle sirene dei politici che vorrebbero che modificasse il suo pensiero” dice Daniele dalla Ciociaria.
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