Il ministro degli Esteri a Bruxelles: "Scelta prossimo inviato Nato fianco Sud sia più rispettosa di Italia"

Dopo le frizioni con la Lega nel weekend, Antonio Tajani prova a buttare acqua sul fuoco all’interno della maggioranza, ed esclude che le posizioni diverse nel governo sulla conferma di Ursula von der Leyen alla Commissione Europea possano avere delle ricadute interne. “Arriviamo a fine legislatura“, ha detto al suo arrivo al Consiglio Affari esteri a Bruxelles. Tajani ha anche chiesto che la nomina del prossimo inviato Nato sul fronte Sud sia “più rispettosa dell’Italia” dopo l’irritazione per la scelta dello spagnolo Colomina da parte del segretario Stoltenberg. Ecco le sue dichiarazioni. 

“No ricadute nomine su governo, arriviamo a fine legislatura”

“È sempre stato chiaro che ci sono posizioni diverse, apparteniamo a famiglie diverse noi della maggioranza di governo in Italia, ma questo non ha alcuna ricaduta nelle attività di maggioranza e governo“, ha affermato Tajani sul dibattito nella maggioranza. “Forza Italia è sempre stata in prima fila per realizzare il programma di governo senza creare alcuna turbolenza, abbiamo sempre difeso le nostre idee, abbiamo sottoscritto un patto con gli elettori e intendiamo arrivare fino alla fine della legislatura con la maggioranza di centrodestra della quale facciamo parte e della quale Berlusconi è stato il fondatore fin dal 1994″, ha precisato. “Il tema Europa è un tema che non riguarda la politica interna. Posso rassicurare tutti gli italiani che non ci sarà alcun problema per quanto riguarda la tenuta della maggioranza, ci sono differenti valutazioni sulla situazione europea”, ha rimarcato. 

“Scelta Rutte su inviato Sud sia più rispettosa dell’Italia”

Con riferimento alla Nato, Tajani ha detto che la nomina dello spagnolo Javier Colomina come rappresentante speciale per il fianco Sud “è una scelta effettuata prima del voto. Riguarda un inviato personale del Segretario generale Stoltenberg. Mi auguro che la scelta del prossimo segretario generale (Mark Rutte) sia più equilibrata e rispettosa anche delle richieste italiane“.

“Non boicottare Consiglio di Budapest, rispettare Paese”

Inoltre, Tajani si è anche espresso sul ‘boicottaggio’ da parte della Commissione Ue del Consiglio informale Affari Esteri a Budapest di fine agosto, a cui l’Euroesecutivo non parteciperà con i commissari. “Credo che si debba rispettare la regola, cioè andare a Budapest, magari si possono anche dire le cose sulle quali non si è d’accordo ma non credo si debba avere un’azione che possa sembrare un’offesa anche all’Ungheria. Si tratta di condividere e rispettare la presenza dell’Ungheria nell’Unione europea“, ha detto il ministro. “Non possiamo fare delle scelte in base ai governi ma in base alle istituzioni – ha aggiunto -. Credo che si possano fare tutte le critiche che si vogliono ma non cambiare il programma perché questo costituirebbe un precedente che poi potrebbe essere utilizzato in altre occasioni e non andrebbe a vantaggio dell’Ue e dei paesi che ne fanno parte. Noi guardiamo ai paesi, non ai singoli governi. Questo non significa condividere la politica del governo, significa rispettare un paese“. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata