Prevede un'equiparazione a livello giuridico di tutte le varietà della sostanza, a prescindere dal contenuto di principio attivo

Divieto all’importazione, alla cessione e alla vendita di cannabis light: lo prevede un emendamento del governo al decreto sicurezza, provvedimento che è all’analisi delle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera. Stop dunque alle infiorescenze, alle resine e agli oli. Il testo predisposto dall’esecutivo prescrive che “è vietata l’importazione, la cessione, la lavorazione, la distribuzione, il commercio, il trasporto, l’invio, la spedizione e la consegna delle infiorescenze della canapa (cannabis sativa L.) coltivata ai sensi del comma 1, anche in forma semilavorata, essiccata o triturata, nonché di prodotti contenenti tali infiorescenze, compresi gli estratti, le resine e gli olii da esse derivati”. E fa riferimento, modificando la legge del 2016 sulle disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa, anche alla cannabis sativa light, quella a basso contenuto di Thc (il principio attivo stupefacente): di fatto si equipara il trattamento della cannabis light a quello della cannabis con più alte concentrazioni di principio attivo. La violazione della prescrizione viene infatti punita con le sanzioni previste dal Testo unico sugli stupefacenti. L’esame del ddl entrerà nel vivo martedì, quando si deciderà sull’ammissibilità degli emendamenti. 

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