Il fondatore del Carroccio: "Non mi pare abbia mostrato attenzione verso il Nord". Il vicepremier: "Abituato da trent'anni alle sue critiche"

“Non mi pare che Salvini abbia mostrato attenzione alla questione settentrionale. Serve un nuovo leader? Serve andare in quella direzione, serve chi la abbracci e la porti avanti con determinazione”. Così Umberto Bossi, fondatore e storico leader della Lega dalla sua abitazione a Gemonio, in provincia di Varese, in occasione dei 40 anni dalla fondazione del partito.

Alla domanda se ci siano nomi alternativi a Salvini, il Senatùr ha risposto “ci sono, ci saranno”. A precisa richiesta sul nome di Giorgetti ha detto: “È uno bravo. Non lo dico se no lo massacrano, poveraccio. Oggi è in Lussemburgo, l’ho sentito ieri sera, torna stasera”.

 

Non voglio parlare di Salvini, ha preso la sua strada. Quando uno perde la strada, le idee vanno avanti sulla gambe degli uomini ed evidentemente non può riprendere la strada che abbiamo battuto”, ha aggiunto Bossi. “No, Salvini non l’ho sentito. Mi aspettavo che senza dire niente comparisse“, ha detto rispondendo alla domanda se avesse sentito l’attuale segretario. 

Bossi: “Meloni? Quando governi devi dare risultati” 

“È un governo che purtroppo non ha i soldi e quindi senza soldi è difficile fare tante cose. Quando governi, devi dare dei risultati, ed è molto difficile” sottolinea il fondatore della Lega, Umberto Bossi, parlando ai cronisti fuori dalla sua casa di Gemonio (Varese) in occasione di 40 anni del partito, rispondendo alla domanda sul governo Meloni.

 

Bossi: “Se base non approva programma è inutile, diventa bolla sapone”

“Penso che la Lega se funziona da stimolo per cambiamenti importanti è unica, se invece non stimola cambiamenti importanti serve a poco. Non parlerei di spallata, parlerei di necessità di un programma che la gente approva. Se la base non approva il programma che fai, sono programmi inutili, perché non vai da nessuna parte. Prima o dopo tutto finisce, diventa una bolla di sapone”, ha affermato Bossi, che poi ha aggiunto: “Secondo me tra i molti messi fuori dalla Lega c’è qualcuno che potrebbe essere capace di portarla in quella direzione lì”. 

Bossi: “Sanità era fiore all’occhiello, ora non mi pare” 

“C’è bisogno di un’altra spallata per riuscire a cambiare in meglio le cose. Ad esempio sulla sanità. In Lombardia la sanità era un fiore all’occhiello, in questo momento non mi pare, è un problema che tocca la gente, tocca tutti”.

Bossi: “Lega di allora era radicata alla base popolare”

“La Lega di allora era radicata profondamente alla base popolare. Vi faccio vedere il primo discorso fatto al comune di Varese ai consiglieri comunali, era in dialetto e in italiano, perché nessuno potesse dire ‘non ho capito non ho potuto votare’. Quando hai delle radici popolari è difficile che ti fermi così facilmente, vai avanti indipendentemente da quello che la controparte fa per fermarti”. Quarant’anni fa “ci auguravamo almeno di riuscire a raggiungere l’autonomia politicamente. C’è ancora un po’ di gente nel Paese che non ha ben capito, quindi si tratta di lavorare, con un po’ di tempo ancora”, le parole di Bossi.

Bossi: “Il ricordo più bello sul Po, Calderoli custode ampolla”

“Il più bel ricordo di questi 40 anni? “Quando ho portato migliaia di persone sul Monviso per raccogliere l’acqua dalle sorgenti del Po. Agnelli – ha detto Bossi – girava con l’aereo e diceva che eravamo pochi ma eravamo tanti”. L’ampolla? “Ce l’ha Calderoli, è sempre lui il custode dell’ampolla”, ha poi risposto il Senatùr, che poi ha concluso: in questi 40 anni, “sembrerà strano ma qualche errore l’ho fatto anch’io. Poi, però, mi viene perdonato”.

 

Bossi festeggia 40 anni partito a Gemonio

Una torta e poi bottiglie di vino, magliette e bandiere. Gemonio, nel Varesotto, per un giorno torna il centro del mondo leghista per festeggiare, fuori dalla villa dove vive il fondatore, Umberto Bossi, i 40 del partito. A consegnare i doni al Senatùr una schiera di persone che “non hanno tradito gli ideali di allora”. È lui, il leader ultraottantenne, che accoglie tutti nel salotto della sua casa per un saluto e una foto, rigorosamente scattata dal figlio Renzo perché all’ingresso bisogna consegnare il cellulare. Organizzatore della manifestazione, Roberto Castelli, ex big del Carroccio. “Un uomo da solo che ha cominciato da zero, forte solo della suola delle proprie scarpe, delle proprie idee e del suo carisma eccezionale. Nessuno è più nato come lui”, dice Castelli. 

Salvini: “Ascolto critiche Bossi con attenzione e gratitudine” 

Alle critiche di Umberto Bossi sono abituato da trent’anni, ne parlo anche nel mio libro che uscirà a fine aprile. Le ascolto con attenzione e gratitudine, rispondo solo che vederlo in salute è il miglior regalo per questa festa”. Così Matteo Salvini riferendosi ai 40 anni della Lega.

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