Prevista una attenuazione della pena nel caso di aiuto al suicidio per i conviventi
Una attenuazione della pena nel caso di aiuto al suicidio per i conviventi, modifiche al testamento biologico, introduzione della disciplina dell’obiezione di coscienza per il medico e per il personale sanitario e per le strutture private. Lo prevede un disegno di legge di Forza Italia sul fine vita, in due articoli. Si propone lo scopo, si legge nella relazione al ddl firmato dai senatori Adriano Paroli e Pierantonio Zanettin e dal capogruppo Maurizio Gasparri, di “offrire un seguito alle indicazioni della Consulta, evitando comunque la loro trasposizione in norme eutanasiche, tenendo conto dei princìpi costituzionali richiamati dalla stessa Corte”. Il ddl che riprende la proposta di Paola Binetti della scorsa legislatura, apprende LaPresse, dovrebbe essere abbinato a quello delle opposizioni, la cui discussione in commissione, attesa oggi è stata rinviata.
L’articolo 1 del disegno di legge aggiunge un comma all’articolo 580 del codice penale, sull’aiuto al suicidio: “Se il fatto è commesso nei confronti di persona tenuta in vita esclusivamente per mezzo di strumenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile fonte di intollerabile sofferenza, si applica la reclusione da sei mesi a due anni quando l’autore convive stabilmente con il malato e agisce in stato di grave turbamento determinato dalla sofferenza altrui. Non si applicano le disposizioni di cui al secondo comma”.
“Cambiare il ‘testamento biologico’ per emendare passaggi che si ritengono gravemente errati”. Questo lo scopo di un disegno di legge in materia di disposizioni anticipate di trattamento e prestazione delle cure palliative, di Forza Italia in Senato. In primo luogo non considera trattamenti sanitari la nutrizione e l’idratazione, anche artificiali, introduce la disciplina dell’obiezione di coscienza per il medico e per il personale sanitario; punta a rendere effettivo il ricorso alle cure palliative. In particolare, all’articolo 2 il ddl prevede che “ai fini della presente legge l’idratazione e l’alimentazione, pur se garantite attraverso ausili tecnici, non sono considerati trattamenti sanitari. La somministrazione di sostanze nutritive, in qualsiasi modalità, deve seguire i criteri dell’appropriatezza medica”.
Inoltre, “il medico e gli altri esercenti le professioni sanitarie hanno facoltà di presentare dichiarazione di obiezione di coscienza nei confronti della presente legge nelle ipotesi in cui, a seguito dell’applicazione della medesima legge, la sottoposizione o la rinuncia al trattamento sanitario o il rispetto delle disposizioni anticipate di trattamento (DAT) di cui all’articolo 4 contrastano con la deontologia professionale o con le buone pratiche socio-assistenziali”.
Pd: “Testo FI ignora Consulta, è schiaffo a italiani”
“Vediamo se il testo di Forza Italia verrà incardinato e abbinato, se così fosse è un testo che ignora completamente le indicazioni della Corte Costituzionale, fa come se la sentenza della Consulta non ci fosse mai stata. E fa fare dei passi indietro al nostro ordinamento rispetto alle legge del 2017, che introduceva il tema dell’alleanza paziente-medico, sulle Dat e la sedazione palliativa profonda, con dei passi indietro da gigante”. Così il capogruppo del Pd il commissione Giustizia del Senato Alfredo Bazoli, interpellato da LaPresse sul fine vita. Era atteso oggi l’incardinamento nelle commissioni Giustizia e Salute dei disegni di legge delle opposizione, tra cui quello di Bazoli. Le commissioni sono state però sconvocate, in assenza del rappresentante del governo. “È gravissimo”, aggiunge la senatrice dem Anna Rossomando, vicepresidente del Senato, “sembra che siamo di nuovo a un’azione molto forte della maggioranza di ostruzionismo alla dialettica parlamentare e alla normale attività parlamentare. La cosa ancora più grave, da una prima lettura, è che vediamo una replica dello schema usato per il disegno di legge sulle madri detenute: c’è una proposta dell’opposizione largamente condivisa, si cerca, e si riesce in quel caso, di annientarla con una proposta che dire peggiorativa è un eufemismo, annientando le prerogative dell’opposizione”. “In questo caso specifico – prosegue Rossomando – stiamo parlando del testo a prima firma Bazzoli che era stato approvato a larga maggioranza nella scorsa legislatura, con grandissimo lavoro di interlocuzione e di mediazione sulle diverse sensibilità”. “È davvero uno schiaffo agli italiani, alle famiglie che soffrono e che aspettano che il parlamento faccia il proprio dovere. Non questo non è un contributo. È un tentativo di annullare e di usare violenza all’attività del Parlamento”, conclude.
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