Il giornalista: "Ma non si può fare un paragone con la cacciata di Biagi, Luttazzi e mia"
La Rai è ancora al centro delle polemiche e a bocciare la sua gestione, tra tutti, è il giornalista Michele Santoro. “Dal punto di vista qualitativo effettivamente la Rai di oggi è peggio perfino di quella dell’editto bulgaro“, ha commentato l’ex conduttore televisivo a margine della presentazione del suo progetto politico per le elezioni europee, andata in scena nella sede della Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana) a Roma. “Dal punto di vista delle decisioni che si prendono per censurare, per mettere da parte delle persone, secondo me non si può fare un paragone con la cacciata di Biagi, di Luttazzi e anche mia dai nostri programmi, perché in questo momento a me non risultano persone che sono state cacciate. Sono persone che hanno fatto le loro scelte, non sono volute rimanere in quel contesto e sono andate via, è possibile col mercato di oggi. Berlusconi aveva un monopolio totale della televisione e il controllo anche di quel pezzettino che non controllava lui, oggi non è così. Ma da chi dipende? Solo da Meloni? Io direi di no, dipende anche dai governi che l’hanno preceduta”, ha aggiunto. A Santoro viene poi chiesto se esiste un collegamento tra il comunicato di Roberto Sergio di solidarietà a Israele dopo le parole di Ghali a Sanremo e le cariche della polizia ai presidi contro la Rai di Napoli e Torino: “Intanto c’è un abbassamento di attenzione nel reclutamento delle forze di polizia. Siccome non si riesce ad avere risultati su altri fronti, si vuole fare la faccia di chi ha la forza e riesce a gestire l’ordine pubblico in maniera più coerente, efficace e autoritario”. Infine, mettendo in relazione le proteste di Ultima Generazione e quelli dei trattori, il 72enne di Salerno ha dichiarato: “Ordine per tutti? O ordine politico a seconda della simpatia che manifestano le categorie nei confronti di un governo?”.
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