Il segretario Salvatore Casciaro a LaPresse: "Abuso d'ufficio non è reato obsoleto"

Il segretario dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm), Salvatore Casciaro, mostra le sue perplessità in relazione alle misure del governo in discussione in Parlamento in tema di intercettazioni, con la proposta eliminazione dai verbali di tutti i dati relativi ai non indagati. “L’opera di bilanciamento dei valori, anche in relazione al diritto alla privacy e alla libertà di stampa, compete certo al legislatore. La preoccupazione, anche su questo delicato fronte, è tuttavia che possano ridursi i mezzi di contrasto alla criminalità, anche economica, a disposizione degli organi inquirenti e a tutela dei cittadini”, ha affermato Casciaro, contattato da LaPresse.

“Abuso d’ufficio non è obsoleto, Ue va verso obbligatorietà”

Per quanto invece riguarda l’abolizione dell’abuso d’ufficio, Casciaro ha dichiarato che “l’Europa si muove per istituirlo e prevederne l’obbligatorietà per tutti gli Stati membri, non mi pare quindi un reato obsoleto almeno finché ci saranno abusi dei pubblici ufficiali in danno dei cittadini”.

“Misure vanno in senso opposto a rapidità giustizia”

“L’impegno per la giustizia rapida del ministro non resti solo sulla carta. Alcune delle misure in procinto di essere adottate non mi sembrano proprio in linea con i propositi dichiarati”, ha dichiarato ancora Casciaro. “Penso alla riluttanza del Governo rispetto all’adozione di una disciplina transitoria per il nuovo regime sulla prescrizione“, ha spiegato, “cui seguiranno, come prevedono i capi delle corti d’appello e lo stesso Csm, difficoltà organizzative e inevitabili ulteriori rallentamenti dei processi, ma anche ai ritardi sull’avvio del processo penale telematico, e alle rilevanti scoperture – nell’ordine del 50% in alcune sedi – del personale amministrativo e magistratuale”. Inoltre, ha sostenuto, “non si trovano purtroppo nuove risorse per la giustizia nella legge di bilancio ma si rinegoziano ambiziosi target di produttività sul Pnrr, senza una preventiva interlocuzione con le categorie interessate. Sono misure calate dall’alto spesso senza un’adeguata conoscenza dei difficili contesti organizzativi dei distretti giudiziari che imporrebbero piuttosto una rimeditazione complessiva nell’allocazione delle pur limitate risorse disponibili attraverso risposte appropriate, come la revisione della geografia giudiziaria e delle piante organiche degli uffici”. 

 

 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata