L'ex sindaco di Villamar ha pubblicato sul sito della prestigiosa università il suo 'Equazione relativistica dell'addizione delle velocità'

Da Villamar a Cambridge con una laurea in filosofia e dopo trent’anni di carriera politica. Tante vite in una, l’ultima decisamente la più sorprendente, guadagnata grazie a un rigoroso ritorno agli studi che gli ha permesso di vedersi pubblicare il suo saggio sulla relatività nel sito della prestigiosa università britannica.
Pier Sandro Scano a 72 anni si mette nuovamente alla prova e fa centro: un comunista filosofo che pubblica un saggio di fisica dopo tre decenni di impegno politico da segretario regionale del partito comunista, sindaco per vent’anni della sua Villamar, assessore al Bilancio e consigliere regionale, presidente regionale dell’Anci e fondatore del “Movimento per le Riforme”. Ce n’è abbastanza per andare a curiosare nel suo ‘Equazione relativistica dell’addizione delle velocità’, uno studio sullo stato attuale della teoria della relatività speciale di Einstein che in pochi giorni ha ricevuto centinaia di visualizzazioni e download.

Una panoramica sulla relatività speciale

“Voglio chiarire che si tratta di un pre print, ovvero dell’inizio di un percorso verso il riconoscimento del valore scientifico del lavoro, che eventualmente avverrà più in là, dopo il processo di valutazione degli specialisti del tema”, racconta Scano a LaPresse. “Certo, che una università prestigiosa e selettiva come Cambridge abbia accolto il mio lavoro nel suo sito è una prima soddisfazione. Il saggio è una panoramica dello stato attuale della relatività speciale, una delle teorie fondamentali della fisica, sia dal punto di vista sperimentale che teorico. La mia conclusione è che la relatività speciale di Einstein, pur essendo una straordinaria tappa dell’avanzamento del pensiero scientifico, ancora valida, non costituisce molto probabilmente una teoria definitiva e completa delle relazioni spazio-temporali”. Per farla breve, secondo Scano, quella di Einstein sullo spazio e sul tempo non è l’ultima parola in una materia “che avrà ancora sviluppi attualmente imprevedibili”.

Il rapporto tra scienza e filosofia

Ma a incuriosire è soprattutto la sua personale virata dalla filosofia alla fisica, dal pensiero filosofico alla scienza. “Invece non ci si dovrebbe meravigliare. Per me è un ritorno alle origini, uno che ha studiato filosofia e filosofia della scienza e si appassiona a fisica e matematica, dovrebbe essere una cosa normale. In questo ha influito moltissimo la facoltà di filosofia dell’Università di Cagliari, dove veniva proprio insegnato il rapporto tra lo studio del pensiero filosofico e lo studio del pensiero scientifico, al punto che il docente mio relatore di tesi, per fare solo un esempio, ha scritto ‘Il microscopio e le metafisiche’, a dimostrazione di quanto pensasse fossero vicini questi due approcci, quello filosofico e quello scientifico. Fisica e filosofia nascono dalla stessa pianta, sono due rami della stessa pianta. Sino al ‘700-‘800 venivano praticate insieme, i più grandi filosofi erano anche i più grandi fisici e viceversa. Newton, che scrisse quello che è giudicato il libro capitale della storia della Fisica, ‘Principi matematici della filosofia naturale’, considerava sé stesso un filosofo della natura”.

Niente ritorno in politica: “Sono un cittadino che va a votare”

“La successiva separazione tra filosofia e fisica ha fatto bene alle scienze che hanno potuto affrancarsi dai difetti frequenti del pensiero filosofico, abituato a procedere col puro ragionamento senza la verifica sperimentale. Poi però – spiega Scano – la distinzione è andata troppo in là, è diventata separazione e non comunicazione. Per chi viene dal filone umanistico-letterario, la vera difficoltà che comporta la fisica è data dalla matematica, se non si conosce non si capisce la fisica, ma la matematica è molto faticosa. L’assenza di dialogo tra umanisti e scienziati ha provocato un danno ad ambedue, perché la filosofia della natura senza lo studio della fisica è vuota, la fisica senza lo studio e la conoscenza del pensiero filosofico è ingenua, manca cioè di senso critico. La conclusione logica di questo ragionamento è che i fisici dovrebbero studiare nel loro percorso anche il pensiero filosofico e i filosofi dovrebbero studiare fisica e matematica”, conclude. A tornare in politica Pier Sandro Scano non ci pensa proprio: “Sono un cittadino che va a votare”, dice. “Ma continuerò a studiare fisica” aggiunge, lasciando intuire nuovi sviluppi.

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