Oggi la mobilitazione generale colpisce le regioni del Sud: incrociano le braccia i lavoratori di Puglia, Basilicata, Campania e Calabria

Nuovo venerdì di passione con lo sciopero generale al Sud che conclude il ciclo di manifestazioni organizzate da Cgil e Uil contro la manovra del Governo Meloni. L’agitazione riguarda i lavoratori di Campania, Puglia, Basilicata e Calabria con le principali manifestazioni in programma a Bari, Catanzaro, Cosenza, Napoli, Potenza e Reggio Calabria.

Landini a Napoli 

In testa al corte di Napoli il segretario generale Cgil Maurizio Landini, insieme al segretario Cgil Napoli e Campania Nicola Ricci e al segretario Uil Napoli e Campania Giovanni Sgambati. Presenti anche diverse esponenti del Pd, tra cui Marco Sarracino e Arturo Scotto. Il corte è partito da piazza Mancini, a ridosso di piazza Garibaldi, e arriverà a piazza Matteotti dove Landini terrà il comizio finale.

Landini: “Mobilitazione è solo all’inizio, vogliamo riforme”

“Noi non siamo che all’inizio di questa mobilitazione, perché oltre a cambiare la legge di bilancio noi vogliamo cambiare quelle leggi sbagliate che sono state fatte in questi anni e vogliamo fare quelle riforme di cui questo paese ha bisogno”, ha detto Landini secondo cui “bisogna innanzitutto affrontare il problema molto serio di aumentare i salari e le pensioni, perché c’è il problema che non si arriva alla fine del mese, poi c’è il problema altrettanto importante che riguarda il fatto di impedire che i nostri giovani vadano via dal paese e in particolare dal Sud. Per fare questo bisogna investire, creare occasioni di lavoro, occorre investire anche sulle infrastrutture sociali, penso alla sanità che non funziona, la scuola”.

“Noi non vediamo segnali che vanno in questa direzione – ha aggiunto Landini – anzi si stanno facendo tagli alla sanità e non si vanno a prendere i soldi dove c’è bisogno di andarli a prendere, là dove sono, dove c’è l’evasione fiscale, dove ci sono stati degli aumenti dei profitti che non hanno precedenti nella storia del nostro paese, mentre si continua a fare cassa sui poveri e sugli ultimi. Si è tagliato il reddito di cittadinanza, non si vuol fare il salario orario minimo, si sono tagliate le pensioni, si prendono i soldi sempre dalla stessa parte, quelli che tengono in piedi questo paese con il loro lavoro. Non si va a combattere le diseguaglianze”.

Landini: “Per noi battaglia rimane aperta”

“Per quello che ci riguarda la battaglia per rinnovare i contratti nazionali, aumentare i salari, e per arrivare a una legge sulla rappresentanza che introduca anche il salario minimo è una battaglia che per noi rimane aperta, ed è al centro anche di questa mobilitazione e di questi scioperi”, ha dichiarato Landini.  “Non abbiamo rinunciato a quella battaglia – ha aggiunto il segretario Cgil – e diciamo che la scelta fatta dal Governo non è accettabile, anche perché si è fatto votare una legge delega. Siamo al solito strumento: hanno la maggioranza in Parlamento e la usano per non confrontarsi con le parti sociali e le forze politiche. Si sono fatti dare una delega dal Parlamento per fare quello che gli pare sulle questioni dei salari. E’ una follia ed è una cosa sbagliata perché la gente sta vedendo che a gennaio non aumentano i salari, aumentano le bollette e le tariffe”.

 

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