L'annuncio di Landini insieme al leader Uil Bombardieri: durerà dalle 9 alle 13. Il segretario Cgil: "Tuteliamo i lavoratori"

Dietrofront sullo sciopero dei trasporti del 17 novembre: sarà di 4 ore, dalle 9 alle 13, per “tutelare i lavoratori”. Lo ha spiegato il leader della Cgil, Maurizio Landini, in conferenza stampa insieme al segretario generale Uil, Pierpaolo Bombardieri. “Se fossimo rimasti nell’ambito della delibera della commissione e avessimo confermato lo sciopero così com’era, eventuali sanzioni avrebbero riguardato solo i sindacati e avevamo ragionato di assumerci questa responsabilità”, ha spiegato Landini. Con la precettazione invece “si introduce un altro elemento: a rischio ci sono anche i lavoratori che, se decidessero di scioperare 8 ore, subirebbero sanzioni economiche e penali”, ha affermato.

Salvini: “Soddisfatto, ha vinto il buonsenso”

Matteo Salvini esprime “soddisfazione” per la riduzione dello sciopero dei trasporti da 8 a 4 ore annunciato dai sindacati dopo la precettazione. “Hanno vinto il buonsenso, i lavoratori e i cittadini. Non è messo in discussione il diritto allo sciopero” dice Salvini. È quanto si legge in una nota.

Meloni: “Precettazione scelta condivisa, non politica”

Anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha parlato dello sciopero del 17 novembre. “La decisione di precettare è stata assolutamente condivisa sulla base di una indicazione che arrivava da un’autorità indipendente, non sulla base di una scelta politica. Sulla base di una scelta di mediazione tra due diritti che vanno entrambi garantiti”, ha detto la premier lasciando la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma dopo aver visitato la mostra dedicata allo scrittore John Ronald Reuel Tolkien. In ogni caso, ha affermato, “non è intenzione del governo modificare la normativa sul diritto di sciopero“. E ha poi aggiunto: “Il vicepremier Salvini credo abbia fatto riferimento a un’indicazione che arrivava da un’authority indipendente, cioè cercare di mettere insieme il diritto allo sciopero con il tema dei servizi pubblici, del diritto dei cittadini. Non c’è allo stato attuale nelle intenzioni del governo modificare la normativa sul diritto allo sciopero”.

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