La ministra: "Il premierato che ho in mente è un modello italiano"

La ministra per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati, assicura: anche in caso di approvazione dell’elezione diretta del presidente del Consiglio (il cosiddetto ‘premierato’), il presidente della Repubblica resterà garante dell’unità del paese. “Il premierato che io ho in mente e che è sul tavolo del premier è un modello italiano, perché non svuoterà le prerogative del Capo dello Stato, che resta garante dell’unità. Sarà un modello particolare. Quando leggeranno il testo, penso che potranno ripensare – mi auguro – alcune posizioni che non corrispondono a quello che noi abbiamo in mente”, ha detto la ministra nell’evento ‘Le buone leggi. Semplificare per far ripartire l’Italia’, a Roma.

Ha poi commentato così le critiche alla riforma: “Non hanno letto il testo. Quando io ho parlato di premierato, ho parlato di un modello all’italiana. È chiaro che quando uno scrive un testo ci si ispira a modelli già sperimentati. L’unico sperimentato è quello in Israele, che poi è fallito e l’hanno ritirato. Fallì perché non era stata fatta una legge elettorale adeguata e Israele si è ritrovato con un premier isolato e una frammentazione partitica”. E, a chi ha chiesto se l’esecutivo abbia cambiato idea rispetto al programma, ha risposto: “Non è cambiare idea, era realizzare la premessa. Mi sono presentata senza un testo, senza un progetto predefinito per cercare una sintonia con tutti. Avevo detto che i due capisaldi sarebbero stati la stabilità e l’elezione diretta. Ho visto che c’era una preferenza sul premierato e mi sono attestata su questo senza idee pregiudiziali, aspettandomi che la stessa cosa ci fosse anche negli altri partiti”.

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