Il ministro degli Esteri replica al suo omolgo francese: "Lampedusa è la parte finale di un qualche cosa che sta accadendo"
“Fa fede quello che dicono il presidente Macron e quello che dice il ministro degli Esteri (francese, ndr). Mi pare che ci sia voglia di collaborare”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani replica alle parole del ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, sui migranti a Lampedusa. “C’è la campagna elettorale in Francia, capisco bene – dice Tajani, parlando all’Onu con i giornalisti italiani – però come non deve essere affrontata con slogan da campagna elettorale in Italia la questione migranti, così non deve essere affrontata a livello europeo perché dobbiamo essere responsabili di fronte ad una situazione di emergenza. Non vale la politica dello scaricabarile, non vale la politica del puro nazionalismo. Il problema è talmente grave, che non saremmo qui a parlare delle Nazioni Unite“.
“Il tema non è Lampedusa – prosegue il vice premier – Lampedusa è la parte finale di un qualche cosa che sta accadendo. È un segnale di allarme” e il problema va affrontato alla radice”. “Qualche risultato”, dice ancora Tajani, è stato ottenuto “con la nostra azione diplomatica”, e “siamo riusciti anche nelle ultime notti a bloccare” delle partenze. Sono partiti dalla Tunisia “al massimo tre o quattro barchini” e “vuol dire che la nostra azione di convincimento nei confronti della Tunisia va nella giusta direzione”.
Tajani all’Onu: “Situazione fuori controllo, vera sfida è Africa”
“La sfida oggi è in Africa“. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, nel suo intervento al Vertice sugli obiettivi di sviluppo sostenibile in corso al Palazzo di Vetro dell’Onu. “L’Italia è in prima linea nello sforzo della Comunità internazionale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile”, ha detto Tajani, sottolineando che “instabilità politica ed economica, cambiamento climatico, insicurezza alimentare, crisi sanitarie” sono fattori di crisi che “insieme, hanno messo in moto un arco di instabilità che va dal Golfo di Guinea al Golfo di Aden”. Per questo, “la nostra sfida è enorme” e “la situazione non è destinata a esplodere”, ma “è già esplosa”. “La questione migratoria è fuori controllo“, ha detto ancora Tajani, sottolineando che “le conseguenze dell’instabilità in così tanti paesi stanno creando un’ondata di migranti provenienti dalla regione del Sahel, dall’Africa occidentale e dall’Africa orientale” e “i singoli Stati o regioni non possono affrontare queste sfide da soli”.
“Abbiamo bisogno di un nuovo piano globale da parte delle Nazioni Unite – ha detto Tajani – abbiamo bisogno di un maggiore impegno da parte di tutti i partner affinché l’ONU sia il centro, il motore di questo sforzo. Solo vincendo per primi la lotta contro i mercanti di morte potremo sperare di raggiungere il nostro obiettivo per uno sviluppo veramente sostenibile”.”La Presidenza italiana del G7 nel 2024 sarà inclusiva – ha assicurato il ministro – l’obiettivo sarà creare le condizioni per una maggiore collaborazione con tutti i nostri partner globali”.
Tajani: “L’accordo con la Tunisia va rispettato”
“Quando la Commissione europea firma un accordo, quell’accordo deve essere rispettato, anche perché c’era la presidente della Commissione a firmarlo il Consiglio sapeva tutto ciò che accadeva”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando con i giornalisti all’Onu, commenta le riserve espresse dall’Alto rappresentante Ue Josep Borrell riguardo all’accordo con la Tunisia. “Non vorrei che ci fosse da parte dell’Alto rappresentante, che è anche vice presidente della Commissione europea, un’azione di non condivisione delle scelte fatte dalla Commissione”, ha affermato il capo della Farnesina e vice premier.
Tajani: “Rotta balcanica ci preoccupa, parleremo con Erdogan”
“Parleremo anche con il presidente turco e il ministro degli esteri turco della situazione dei migranti che la Turchia contiene e ospita per bloccare il flusso lungo la rotta balcanica”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando con i giornalisti all’Onu, a margine dei lavori dell’Assemblea generale. “Ci preoccupa l’ingresso di migranti non regolari attraverso la frontiera con la Slovenia“, ha detto Tajani, sottolineando che “c’è stato un incremento rispetto allo scorso anno” dei flussi migratori.
Tajani: “Salvini? Io lavoro e non faccio polemiche”
“Io faccio il ministro degli Esteri, lavoro, non faccio polemiche e non do giudizi su nessuno perché la cosa che ci chiedono i cittadini italiani è quella di risolvere i problemi”. Così il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando con i giornalisti all’Onu, risponde ad una domanda sulle polemiche sollevate dal collega di governo Matteo Salvini riguardo alla gestione della questione migranti. “Noi continuiamo a svolgere un’azione diplomatica, perché è l’unica strada percorribile. Non vedo altri percorsi rispetto alla diplomazia”, ha aggiunto Tajani.
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