Il ministro dell'Interno francese ha incontrato il suo omolgo italiano Piantedosi al Viminale
Il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin si è recato a Roma per incontrare al Viminale il suo omologo italiano Matteo Piantedosi per discutere della situazione migranti a Lampedusa. “La Francia aiuterà l’Italia a mantenere la frontiera per impedire l’arrivo delle persone”, ha spiegato Darmanin su Europa 1, pur precisando che la Francia non prevede di accogliere i migranti. Darmanin ha già avuto sabato un primo colloquio telefonico sul tema con i suoi omologhi italiano e tedesco.
Darmanin: “Non accoglieremo nessuno da Lampedusa”
Nella stessa intervista, alla domanda se la Francia si stesse preparando ad accogliere migranti arrivati negli ultimi giorni a Lampedusa, Darmanin ha risposto: “No, la Francia non si sta preparando a farlo“. Per coloro che sono arrivati in Italia, ha aggiunto, “dobbiamo applicare le regole europee che abbiamo adottato qualche mese fa, che consistono nel presentare la domanda di asilo alla frontiera“.
La replica della Lega: “Basta chiacchiere da Francia ed Europa”
“Basta chiacchiere, gli Italiani si aspettano e si meritano dalla Francia e dall’Europa dei fatti concreti!“, ha replicato la Lega alle parole di Darmanin.
A Mentone centro di accoglienza per 200 persone al giorno
La prefettura francese delle Alpi Marittime requisirà un terreno nel comune di Mentone per accogliere i migranti e far fronte all’afflusso proveniente da Lampedusa. È quanto apprende l’emittente Bfmtv dalla protezione civile e dalla polizia di frontiera. Nelle prossime ore verrà scelto un luogo che possa ospitare un minimo di 150 e un massimo di 200 persone al giorno. Questo spazio sarà gestito dalla Protezione civile e sarà installato a poche centinaia di metri dal confine italiano. La sua esatta ubicazione dovrebbe essere comunicata domani. Il centro dovrebbe consentire una migliore accoglienza e, nel caso, un più agevole rientro in Italia.
Berlino apre a sorveglianza aerea e navale
Nella serata di ieri la ministra tedesca dell’Interno, Nancy Faeser, ha affermato di essere pronta ad adottare un piano d’azione in coordinamento con Italia, Francia e Spagna. Faeser si è detta poi favorevole ai piani della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen volti ad aumentare la sorveglianza aerea e marittima delle frontiere esterne dell’Ue nel Mediterraneo. “Non potremo farlo in nessun altro modo”, ha detto Faeser in un’intervista all’emittente Ard. La ministra tedesca ha sottolineato che, altrimenti non sarà possibile tenere sotto controllo la situazione migratoria.
Berlino: “Noi solidali e preoccupati per Lampedusa”
La Germania è “preoccupata” per la situazione di Lampedusa e continuerà a “dimostrare solidarietà”. Lo ha riferito a LaPresse il ministero dell’Interno tedesco, commentando l’attuale situazione a Lampedusa e le iniziative prese per la questione migratoria a livello europeo, come il piano d’azione proposto dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in occasione della sua visita sull’isola con la premier Giorgia Meloni. Il ministero ha confermato che la ministra dell’Interno tedesca, Nancy Faeser, “ha discusso della situazione attuale a Lampedusa in una conferenza telefonica sabato pomeriggio con i suoi omologhi di Italia, Spagna e Francia e la commissaria europea per gli Affari interni, Ylva Johansson”. La ministra Faeser “ha sottolineato che la Germania ha sempre dimostrato solidarietà e continuerà a farlo. Come i nostri partner europei, guardiamo alla situazione di Lampedusa con grande preoccupazione”, ha spiegato ancora il ministero dell’Interno tedesco, aggiungendo che Faeser ha offerto il sostegno umanitario della Germania per l’assistenza alle persone in cerca di protezione, che è ora in fase di esame. “Si è convenuto che la Tunisia deve rispettare gli obblighi previsti dagli accordi con l’Ue per prevenire le traversate del Mediterraneo a rischio di vita”, ha poi riferito il ministero tedesco.
Berlino: “Parleremo con Italia per ripresa accoglienza”
“La Germania sta adempiendo alla sua responsabilità umanitaria accogliendo e curando un gran numero di rifugiati. Lo stesso vale per le registrazioni effettuate tramite il meccanismo volontario di solidarietà. Questo non è stato sospeso. Attualmente non sono in corso interviste per preparare ulteriori accoglienze dall’Italia, che possono essere riprese in qualsiasi momento. Il motivo è che l’Italia non rispetta l’obbligo di riammettere i richiedenti protezione secondo le regole di Dublino, anche di questo si è parlato e si parlerà ancora a breve”. Lo ha riferito a LaPresse il ministero dell’Interno tedesco, commentando l’attuale situazione a Lampedusa e la gestione dei richiedenti asilo tra Germania e Italia.
Berlino: “Tetto massimo rifugiati non è soluzione”
Il governo tedesco ha respinto ancora una volta la richiesta di un limite massimo per l’ammissione dei rifugiati in Germania. “Questa opzione non risolverà il problema”, ha affermato in conferenza stampa a Berlino il viceportavoce del governo Wolfgang Büchner, come riporta Deutschlandfunk, aggiungendo che l’unica opzione sensata è il controllo e l’ordine permanenti nel quadro europeo. Il primo ministro bavarese Marksu Söder aveva chiesto che il numero dei richiedenti asilo in Germania fosse limitato a 200.000 all’anno. Soeder, anche leader della Csu, ritiene che sia necessario un limite all’integrazione come linea guida. Il presidente dell’Spd, Lars Klingbeil, ha criticato la richiesta, affermando che Söder fa politica a scapito dei migranti, in riferimento alle prossime elezioni statali in Baviera.
Fonti Ue su lettera: “Borrell e Stati disponibili ad attuazione accordo”
“La lettera indirizzata dall’Alto rappresentante Josep Borrell al commissario Oliver Varhelyi intendeva mettere a verbale le preoccupazioni espresse da alcuni Stati membri in occasione del Consiglio Affari Esteri del 20 luglio e del precedente Coreper circa le procedure seguite e alcuni dei suoi contenuti. Lo scopo era principalmente quello di sottolineare la necessità di seguire questi passi nei futuri negoziati di altri memorandum d’intesa e la necessità per l’Ue di presentare un fronte interistituzionale comune per modellare collettivamente le sue politiche esterne e rafforzare ulteriormente le sue relazioni con i partner dell’Ue. L’attuazione del Memorandum con la Tunisia non è stata messa in discussione una volta firmato. Al contrario, gli Stati membri e l’Alto rappresentante hanno espresso la loro disponibilità a essere coinvolti da vicino e a contribuire alla sua attuazione”. Lo riferisce una fonte diplomatica Ue, interpellata da LaPresse a proposito dei riferimenti della premier Giorgia Meloni alla lettera inviata dall’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell al commissario europeo all’Allargamento Oliver Varhelyi in merito alle procedure che non sarebbero state seguite in maniera corretta dall’esecutivo europeo sul Memorandum d’intesa con la Tunisia. Meloni ha sottolineato che “dispiace constatare che parte delle forze politiche italiane ed europee, per ragioni ideologiche o, peggio, per calcolo politico, remino contro e facciano di tutto per smontare il lavoro che si sta portando avanti. Mi riferisco alla lettera dell’Alto rappresentante per la politica estera europea Borrell, agli appelli dei socialisti europei e alle prese di posizione di diversi esponenti della sinistra ma non solo”.
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