Il tribunale rigetta il ricorso cautelare delle associazioni animaliste: "Legittimo strumento di tutela del patrimonio zootecnico"
Il Tar di Trento respinge il ricorso delle associazioni animaliste per sospendere il decreto di abbattimento di due lupi firmato dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti. “Il prelievo mediante uccisione di soli due individui nell’ambito del branco per certo non compromette la complessiva integrità della specie animale tutelata con riguardo alla sua consistenza numerica non solo nell’intero territorio italiano e del Trentino ma anche nella stessa area geografica della Lessinia dove, si ribadisce, sono attualmente presenti almeno 30 esemplari di lupo, nel mentre tale misura può assumere la funzione di legittimo ed efficace strumento di tutela del patrimonio zootecnico locale, che non solo è cespite fondamentale per l’economia del territorio ma che è anche elemento portante per la stessa cultura antropica di quest’ultimo, assolutamente coerente con la necessaria integrità dell’attuale contesto ambientale”, ha scritto il Tribunale amministrativo regionale nel provvedimento sull’istanza di sospensione cautelare presentata da Leidaa, Leal, Wwf, Oipa ed Enpa. Gli esemplari fanno parte di un branco che da mesi ha messo radici attorno a Malga Boldera, sui monti di Ala, mettendo a segno predazioni di 16 bovini e 2 asini. Il Tar ha confermato la trattazione dell’incidente cautelare in sede collegiale alla camera di consiglio il 14 settembre.
Blitz 100x100animalisti al Muse di Trento
Gli attivisti di Centopercentoanimalisti hanno fatto irruzione al Muse (museo delle scienze) di Trento per protestare contro la gestione di orsi e lupi. Gli attivisti hanno aperto uno striscione con scritto ‘Uccidono orsi e lupi. Vs il Trentino falso naturalista onda d’urto animalista’. I manifestanti, al grido di ‘Liberi, liberi’, hanno contestato i provvedimenti del presidente della Provincia di Trento che ha ordinato l’abbattimento di 2 lupi e dell’orsa JJ4 resasi responsabile dell’aggressione mortale, il 5 aprile scorso, del 26enne Andrea Papi mentre faceva running sui sentieri del monte Peller.
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