Il primo cittadino Graziano Milìa: "Non si può vivere voltandosi indietro"

“Nei confronti dei progetti dell’eolico offshore c’è spesso un atteggiamento di diffidenza e di chiusura, io non lo condivido e lo dico chiaramente, perché dietro questa diffidenza e questa chiusura c’è una incapacità di confrontarsi col futuro, con l’innovazione, che è invece necessaria per costruire un mondo migliore e più equilibrato”. Lo dice Graziano Milìa, sindaco di Quartu Sant’Elena, nell’hinterland di Cagliari, terza città della Sardegna per dimensioni e abitanti. “Noi abbiamo una grande sfida, che è quella dell’abbattimento delle emissioni di CO2, di vincere questa guerra climatica che rischia di diventare disastrosa per il nostro pianeta. Tutti dobbiamo dare il nostro contributo, particolarmente chi più è nelle condizioni di farlo. E da questo punto di vista noi sardi siamo più nelle condizioni di altri e non possiamo vivere all’insegna della paura, del chiuderci in noi stessi e pensare che possiamo bastare a noi stessi. Nessuno basta a sé stesso, neanche il più forte. Noi dobbiamo avere la capacità di partecipare a questi progetti, la capacità di esserne protagonisti e anzi di rivendicarli come nostri, attraverso le interlocuzioni, i confronti, che sono necessari, con chi su queste grandi infrastrutture di eolico a mare, peraltro invisibili dalle coste, dovrà investire. Credo che questa sia la strada da percorrere, non ne conosco altre. Non si fugge dal guardare il futuro, non si può vivere voltandosi indietro e pensare che dobbiamo tornare al passato. Il passato non era migliore del presente, mi rifiuto di pensarlo, noi dobbiamo fare in modo che il futuro sia migliore. Noi sardi dobbiamo essere protagonisti e partecipi nella costruzione del nostro futuro”. Le dichiarazioni di Milìa arrivano all’indomani delle affermazioni di Legambiente in occasione dell’approdo di Goletta Verde a Porto Torres: in quella occasione gli ambientalisti avevano sostenuto che “il futuro energetico della Sardegna passa per l’eolico offshore”.
“Non possiamo nasconderci e vivere con classi dirigenti che assecondano ansie e paure e che spesso vengono alimentate perché nascondono conflitti di interessi che si muovono dietro lo scenario economico”, aggiunge ancora Milìa. “Lo dico una volta per tutte: io sono per percorrere questa strada, per partecipare a questi processi di innovazione e modernizzazione che guardano al futuro, a partire dalle infrastrutture di eolico a mare, anche se in acque internazionali, quindi su acque sulle quali non abbiamo competenza. E lo ribadisco: dobbiamo essere protagonisti del nostro futuro e avere la capacità di guidare il cambiamento”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: