Sicurezza, Meloni: “Non siamo Repubblica delle banane”

Sicurezza, Meloni: “Non siamo Repubblica delle banane”
Senato – Comunicazioni di Giorgia Meloni sul prossimo Consiglio Europeo

La premier nella rubrica social ‘Gli appunti di Giorgia’: “Finita Italia che fa finta di non vedere chi viola regole”

Incassata la conversione in legge del decreto rave, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni preannuncia altre misure in tema di sicurezza da parte del Governo. Meloni lo ha detto sui social, nella sua rubrica ‘Gli appunti di Giorgia‘: “Nelle prime settimane del nuovo anno ci occuperemo più generalmente di altre materie che riguardano la sicurezza. Continuiamo a difendere il principio di legalità e a difendere l’idea di uno Stato che non è la ‘Repubblica delle banane’, che è uno Stato in cui invece tutti devono rispettare le regole, chiare, e dove il governo interviene quando non vengono rispettate. È finita l’Italia che si accanisce verso chi rispetta le regole e che fa finta di non vedere quelli che le violano continuamente“.

In 12 minuti di video la premier ha anche lodato la legge di bilancio (“Ne vado fiera, cominciamo a mantenere gli impegni presi con i cittadini durante la campagna elettorale”) e dichiarato che il suo esecutivo “sarà duraturo e capace di andare avanti e portare a termine il suo lavoro”.

Ha inoltre commentato il decreto con il codice di condotta per le Ong approvato dal Consiglio dei ministri: “ha come obiettivo il rispetto del diritto internazionale che non prevede che ci sia qualcuno che può fare il traghetto in mare e fare la spola con gli scafisti per trasferire gente da una nazione all’altra. Se qualcuno sta rischiando la vita ha diritto ad essere salvato, ma cosa diversa è farsi utilizzare dalla trattata degli esseri umani del terzo millennio e continuare a far fare miliardi di euro a scafisti senza scrupoli che il governo italiano vuole combattere“. L’obiettivo del governo in tema di immigrazione, ha continuato, “rimane fermare le partenze con una missione europea in accordo con le autorità del nord Africa, distribuire solamente chi ha diritto ad essere rifugiato equamente nei 27 paesi dell’Ue, e di mandare gli altri indietro perché migranti e profughi sono due cose diverse e si gestiscono in maniera diversa”.

 

 

Congedandosi dai follower augurando che il 2023 “sia un anno di vittorie e di ripresa“, Meloni ha infine elencato le riforme nell’agenda dell’esecutivo: “Fisco, burocrazia, giustizia, presidenzialismo. Siamo già al lavoro su tutte queste materie, perché noi non perderemo un giorno del tempo che abbiamo per dare a questa nazione quello che merita”.

 

 

 

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