Landini: "Strage va fermata. In udienza presenti delegati e dirigenti

Incontro in Vaticano tra Papa Francesco e i dirigenti e delegati della Cgil: al centro dell’Udienza, il lavoro e le morti bianche. “Vorrei condividere con voi in modo particolare alcune preoccupazioni. In primo luogo, la sicurezza dei lavoratori. Il vostro Segretario generale ne ha parlato. Ci sono ancora troppi morti – li vedo sui giornali: tutti i giorni c’è qualcuno –, troppi mutilati e feriti nei luoghi di lavoro!”, ha detto il Pontefice nell’Aula Paolo VI. “Ogni morte sul lavoro è una sconfitta per l’intera società. Più che contarli al termine di ogni anno, dovremmo ricordare i loro nomi, perché sono persone e non numeri. Non permettiamo che si mettano sullo stesso piano il profitto e la persona! L’idolatria del denaro tende a calpestare tutto e tutti e non custodisce le differenze. Si tratta di formarsi ad avere a cuore la vita dei dipendenti e di educarsi a prendere sul serio le normative di sicurezza: solo una saggia alleanza può prevenire quegli “incidenti” che sono tragedie per le famiglie e le comunità”, ha concluso il Pontefice. 

 

Papa Francesco udienza con la Cgil in Vaticano

Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha ricordato che “nell’anno 2022 si continua a morire sul lavoro. Sono più di 1.000 le persone morte quest’anno. Ogni giorno tre persone che vanno a lavorare non rientrano più a casa la sera. Questa è una vera e propria strage che va fermata“. “Rimettere al centro il lavoro per costruire un nuovo modello sociale ed economico, in cui a tutte le forme di lavoro sia garantito un lavoro dignitoso, una giusta retribuzione, la libertà di espressione, la sicurezza e il riposo, le pari opportunità tra uomo e donna, l’informazione e la partecipazione alle scelte dell’impresa. È centrale conquistare il diritto all’istruzione e alla formazione permanente, durante tutto l’arco della vita, non solo per l’aggiornamento professionale ma perché l’accesso alla cultura e alla conoscenza è un elemento fondamentale per la libertà e l’autonomia delle persone, per estendere e migliorare la qualità stessa della democrazia e della partecipazione”, prosegue Landini, ribadendo che la “centralità, quindi, della persona, la sua predominanza sull’economia, sul mercato, sul profitto sono i presupposti irrinunciabili di uno sviluppo diverso. Non un lavoro qualunque esso sia ma stabile, finalizzato alla difesa e al risanamento del territorio, alla tutela dell’ambiente, alla mobilità collettiva e sostenibile, alla salute, alla cultura, alla conoscenza e alla formazione. Proponiamo un’idea dell’impresa in cui tutti i soggetti possono essere protagonisti attivi ed in cui prevale la responsabilità sociale. È il momento di ridistribuire al lavoro la ricchezza che produce, di tassare la rendita finanziaria e di colpire la speculazione.

Durante l’Udienza toccati anche altri temi, oltre al lavoro anche la guerra. 

 

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