Mussolini al Mise, rimossa la foto del Duce

Mussolini al Mise, rimossa la foto del Duce
BENITO MUSSOLINI

Scontro sull’esposizione per i 90 anni di Palazzo Piacentini. Bersani tuona: “Togliete la mia”. La Cgil accusa: “Atto gravissimo e deplorevole”. La Russa: “Facciamo anche noi cancel culture?”

Esplode la polemica sull’esposizione che celebra i 90 anni di Palazzo Piacentini, sede del Ministero dello Sviluppo Economico, dove sono state appese le cornici con i volti di tutti i ministri che si sono succeduti alla guida del ministero.Tra questi anche quello di Benito Mussolini titolare del ministero delle Corporazioni istituito nel 1926 e con sede proprio nel palazzo di Via Veneto. L’esposizione ha ricevuto critiche da più parti costringendo il Mise ad annunciare la rimozione con una nota. “Quest’anno cade il 90esimo di Palazzo Piacentini, sede del ministero dello sviluppo economico inaugurato il 30 novembre 1932. Le iniziative per celebrare l’edificio in ottica culturale e storica sono iniziate con inaugurazione della mostra ‘Italia geniale’, una nuova edizione del volume orbicolare e la galleria dei ministri, dove c’è anche la foto di Benito Mussolini, ministro delle corporazioni nel 1932. Per evitare polemiche e strumentalizzazioni, la foto di Mussolini sarà rimossa. Si ricorda che il ritratto di Mussolini è anche a Palazzo Chigi nella galleria dei presidenti del Consiglio”, spiega il Ministero dello Sviluppo Economico.

Giorgetti: “Nessuno si è accorto che c’è anche a Palazzo Chigi, ma se è un problema la togliamo”

“La foto di Mussolini al Mise? Nessuno si è accorto che c’è anche a Palazzo Chigi, non solo al Mise, comunque se è un problema la togliamo“, ha dichiarato il ministro uscente Giancarlo Giorgetti intercettato dai cronisti a Montecitorio. “Perché è stata messa proprio adesso? Perché è il 90° anniversario di Palazzo Piacentini. Ci stanno tutti i ministri, ahimè Mussolini è stato il primo ministro delle corporazioni”, conclude Giorgetti.

Conferenza stampa di Pierluigi Bersani e Vasco Errani su autonomia differenziata

Bersani, foto di Mussolini al Mise? Togliete la mia

 “Mi giunge notizia che al Mise sarebbero state esposte le fotografie di tutti i ministri, Mussolini compreso. In caso di conferma, chiedo cortesemente di essere esentato e che la mia foto sia rimossa”. Così l’ex ministro dello Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, su Twitter.

La Russa: “Facciamo anche noi cancel culture?”

 C’è anche al ministero della Difesa, c’è scritto anche al Foro Italico. Voglio dire, che facciamo cancel culture anche noi?”. Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, lasciando Montecitorio dopo aver saluto il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e la leader di FdI, Giorgia Meloni.

Denuncia della Cgil: “Un fatto inquietante”

“La foto di Mussolini – denuncia la Funzione Pubblica Cgil – spuntata al ministero dello Sviluppo Economico rappresenta un atto gravissimo, oltre che deplorevole, e chiediamo si intervenga immediatamente perché sia rimossa. Abbiamo appreso da una rete televisiva nazionale, e ci risulta confermato da lavoratrici e lavoratori, che all’interno del Ministero dello Sviluppo Economico, nel corso dell’inaugurazione di un libro sul palazzo, venivano appesi quadri che ricordavano e mostravano i ministri dell’industria succedutisi. Fin qui nulla di preoccupante, se non fosse che tra i vari quadri ce ne sarebbe anche uno di Benito Mussolini”.

Un inquietante fatto – commenta ancora la Fp Cgil -. Ancor più grave e inaccettabile per la storia di questo Paese è che tutto ciò pare sia essere accaduto alla presenza del ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti e dell’ex presidente del Senato Casellati, che ricordiamo essere a servizio della Repubblica nata dalla Costituzione Antifascista”. La Fp Cgil chiede, prosegue, “di fare immediatamente chiarezza. Ad esattamente un anno dall’assalto neofascista alla sede della Cgil in corso d’Italia, non saremo disposti a tollerare nessuna possibilità di resuscitare fenomeni di apologia fascista, denunciando senza remore chiunque possa macchiarsi di reati simili, fosse anche un ministro della Repubblica”, conclude.

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