La sfida degli uninominali: fuori sia Bonino che Calenda, Di Maio perde contro Costa, Santanchè doppia Cottarelli

Un centrodestra che vince con una maggioranza schiacciante nel Paese: è la fotografia che emerge dalle elezioni politiche del 25 settembre, mentre è ancora in corso lo spoglio. Giorgia Meloni raggiante per il suo 26,6%, con la Lega che invece non arriva neanche al 9%. Forza italia supera di poco lo scoglio dell’8%. Il centrosinistra fa i conti con la sconfitta: il Partito Democratico di Enrico Letta non raggiunge per il momento il 20%, mentre l’alleanza Verdi-Sinistra Italiana supera la soglia di sbarramento, toccando il 3,67%. Il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte fa bene e supera il 15% (15,6). 

Il terzo polo è tra il 7 e l’8%. Male Di Maio: Impegno Civico supera di poco lo 0,5%. Anche Paragone non supera lo sbarramento: non raggiunge per il momento nemmeno il 2%. 

Quando le sezioni scrutinate al Senato sono 54.110 su 60.399 (88,5%), il centrodestra si attesta sul 44,54%, il centrosinistra è al 26,32%, il Movimento cinque stelle al 15,07%, il Terzo polo di Calenda e Renzi al 7,69%. Quando le sezioni scrutinate alla Camera sono 52.325 su 61.417 (85,1%), il centrodestra si attesta sul 44,34%, il centrosinistra è al 26,54%, il Movimento cinque stelle al 14,82%, il Terzo polo di Calenda e Renzi al 7,75%. 

Il trionfo di Meloni

All’Hotel Parco dei Principi nella Capitale, nel comitato elettorale di FdI, si respira aria di festa. “Voglio ringraziare Fdi, tutte quelle persone che ci hanno creduto, che non si sono dichiarate per vinte. Noi siamo stati dati per spacciati dal primo giorno in cui siamo nati, dal giorno della fondazione. Non abbiamo creduto a quello che gli altri dicevano di noi, non abbiamo mollato, non ci siamo abbattuti”. Lo ha detto la leader di FdI Giorgia Meloni. 

“Noi volevamo andare al governo con la possibilità di governare e con quello che emerge dai primi dati gli italiani ci hanno dato questa possibilità”, esulta il capogruppo alla Camera di FdI, Francesco Lollobrigida, secondo cui il partito di Giorgia Meloni, vera vincitrice di queste elezioni, è “forza trainante del centrodestra”. Di tutt’altro tenore il clima in via Bellerio, dove le bocche restano per ora cucite. Eppure, il leader della Lega ha esultato anzitempo su Twitter dopo i primi exit poll, ringraziando gli elettori: “Centrodestra in netto vantaggio alla Camera e al Senato”.L’ex ministro della Giustizia, Roberto Castelli, dal canto suo, parla di “tracollo” e chiede un congresso. Mentre c’è felicità in casa Forza Italia. Fonti azzurre parlano di “contributo determinante” dato alla vittoria del centrodestra e il leader Silvio Berlusconi viene descritto come “soddisfatto”. D’altronde, “l’obiettivo – ripete ai suoi – era essere determinanti” e i primi risultati sembrano dargli ragione.Il centrosinistra si lecca le ferite, invece, dopo la rottura del campo largo. 

 

La resa dei conti nel Pd

Tra i dem c’è chi parla già di congresso, dopo il deludente risultato alle urne. “La situazione è pesantissima” dicono fonti di Base riformista, l’area Pd che fa riferimento a Lorenzo Guerini.

Conte: “Centrodestra non è maggioranza Paese”

“Il centrodestra sarà maggioranza in Parlamento ma non lo è nel Paese, ed è un corto circuito provocato da questa legge elettorale”. Così il leader del M5S, Giuseppe Conte, commentando i dati parziali del voto.

 

Salvini: “Ci è costato stare al governo ma lo rifarei”

Stare al governo con Draghi, Di Maio, Lamorgese “ci è costato” ma “lo rifarei”. Così Matteo Salvini in conferenza stampa: “Giorgia è stata brava – dice – il 9% non mi soddisfa ma meglio quello e 100 parlamentari eletti che il 18% del Pd con 100 parlamentari all’opposizione”.

La sfida degli uninominali: Santanchè doppia Cottarelli, fuori Di Maio

Silvio Berlusconi vince nel collegio uninominale di Monza per il Senato. Quando le sezioni scrutinate sono 689 su 739 (93,2%), Belusconi è al 50,32% delle preferenze. Seguono Federica Perelli (centrosinistra) con il 27,17%, Fabio Albanese (Azione-Iv) con il 10,21% e Bruno Marton (M5S) al 7,66%.

Pier Ferdinando Casini (centrosinistra) batte Vittorio Sgarbi (centrodestra) a Bologna, nel collegio uninominale del Senato. Dopo il testa a testa iniziale, a scrutinio concluso, Casini raggiunge il 40,07% delle preferenze a fronte del 32,32% di Sgarbi. 

Con 661 sezioni scrutinate su 683 (96,7%), per quanto riguarda le Elezioni del Senato nel collegio uninominale Basilicata-Potenza, Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato e candidata del Centrodestra, vince con il 36,01% delle preferenze. Seguono il candidato del M5s Antonio Materdomini con il 24,32% delle preferenze e il candidato di Centrosinistra Ignazio Petroni con il 21,86% delle preferenze.

 Nel collegio uninominale Lazio 2, con 1.093 sezioni scrutinate su 1.107 (98,7%), la candidata della coalizione di centrodestra Lavinia Mennuni raggiunge il 36,37% delle preferenze e batte Emma Bonino, candidata del Centrosinistra con +Europa, che ha ottenuto il 33,17% delle preferenze. Terzo il leader di Azione Carlo Calenda al 14,03%, quarta Alessandra Maiorino del M5S con l’11,34%.

Con 438 seggi scrutinati su 440 nel collegio uninominale di Fuorigrotta Camera, di Napoli, viene eletto il candidato M5s Sergio Costa con il 49,68%, che batte Luigi Di Maio (Impegno civico, centrosinistra) fermo al 24,45%. Il ministro degli Esteri non è stato rieletto. Terza Maria Rosaria Rossi con il 22,50% e quarta Mara Carfagna (Azione-Iv) con 7,12%.

Giancarlo Giorgetti (Lega-centrodestra) è stato eletto alla Camera nel collegio uninominale di Sondrio, con il 61,85% delle preferenze. Al secondo posto Valeria Duico (centrosinistra) con il 19,79% dei voti e a seguire Alessandro Stefano Bertolini (Terzo polo) con l’8,55%.

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