L'analisi del crollo del Movimento sull'isola nel giro di pochi anni

Era il 2012 quando Beppe Grillo attraversava a nuoto lo Stretto di Messina e raggiungeva la Sicilia da Villa San Giovanni. Il leader Movimento 5 Stelle lanciava così la sua campagna elettorale per le regionali nell’isola. Un periodo questo che segnò una lenta escalation verso quelli che furono gli anni d’oro del Movimento. Anni che oggi, stando ai recenti dati elettorali, sembrano testimonianza di un passato che non esiste più. Poco dopo la traversata a nuoto dello Stretto di Messina, Grillo affermava: “L’Italia ha bisogno della Sicilia e non la Sicilia dell’Italia”. Fu un chiaro segnale verso l’ascesa del M5S. Alle regionali di quell’anno Giancarlo Cancelleri, ottenne il 18,18%. Il culmine arrivò però nel 2018, quando, in occasione delle elezioni politiche, il Movimento 5 Stelle riuscì ad ottenere quasi tutti i collegi dell’Isola, trainando un risultato record dei pentastellati rispetto al resto d’Italia. Qui infatti i grillini ottennero circa il 47% delle preferenze. “53 tra deputati e senatori i portavoce del Movimento 5 Stelle eletti a Montecitorio (36) e Palazzo Madama (17)”, scriveva il movimento nel sito “Sicilia5Stelle”. Ed è proprio confrontando i numeri del 2018, con quelli delle amministrative che si sono tenute in alcuni comuni dell’isola nell’ottobre del 2021, che si intravede il decremento delle percentuali dei consensi. Secondo i dati pubblicati dal sito della Regione Siciliana, infatti, compare che, ad esempio, in provincia di Agrigento, a Porto Empedocle, nel 2021, il M5S ha raggiunto il 6,19%, rispetto alle percentuali del 2018, quando sempre, in provincia di Agrigento, a Favara, la percentuale si attestava attorno al 12, 05%.

Stessa cosa accade in provincia di Caltanissetta, dove a Riesi si è passati dal 17,52% del 2018, all’8,83%. Nel ragusano, dal 19,67% di Comiso, alle scorse amministrative dell’ottobre 2021 si è passati al 7,74% a Ragusa. Il Movimento 5 Stelle è presente – in vista delle amministrative che si terranno in alcuni dei principali comuni della Sicilia, il prossimo 12 giugno – insieme ad una coalizione di centrosinistra, che vede il partito comparire a fianco di Pd, Sinistra Civica Ecologista e altre realtà.

Esempi ne sono i casi di Palermo, dove il candidato sindaco del centrosinistra, Franco Miceli è sostenuto da Pd, Movimento 5 Stelle e Sinistra Civica Ecologista. E poi Messina, dove Franco De Domenico, è sostenuto da Pd, Coalizione Civica per Messina e Movimento 5 Stelle.

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