L'emiciclo, vestito a festa per l'occasione con drappi rossi e 21 bandiere tricolore, ha interrotto per ben 52 volte il discorso del presidente della Repubblica, durato complessivamente 38 minuti

 Due minuti di standing ovation all’ingresso di Sergio Mattarella nell’aula di Montecitorio, altrettanti subito dopo il giuramento, e oltre quattro minuti non appena ultimato il discorso con le parole “Viva la Repubblica, viva l’Italia!“. L’Aula di Montecitorio non si è risparmiata con gli applausi al Capo dello Stato Sergio Mattarella in occasione del giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi al Parlamento riunito in seduta comune integrato dai delegati regionali che hanno partecipato all’elezione. L’emiciclo, vestito a festa per l’occasione con drappi rossi e 21 bandiere tricolore, ha interrotto per ben 52 volte il discorso del presidente della Repubblica, durato complessivamente 38 minuti, otto in più rispetto a quello tenuto lo stesso giorno di sette anni fa.

 Ad ascoltare le parole del rieletto Capo dello Stato non c’erano però tutti e 1009 i grandi elettori. Le procedure di screening a cui si sono dovuti sottoporre nei drive-in dislocati tra Camera e Senato hanno infatti riscontrato alla fine 11 positività, 10 a Montecitorio (tra cui sei deputati del Pd oltre al governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga) e una a Palazzo Madama, quella di Matteo Salvini. Il segretario della Lega, dopo aver fallito la prova da king maker, ha dovuto quindi marcare visita seguendo il discorso dalla propria casa di Roma. “Nessun sintomo di nessun genere, ma risultato positivo – il messaggio su Facebook -. Proprio nel giorno del panettone di San Biagio!”.

 E’ invece il giorno del giuramento di Mattarella, che ha pronunciato il discorso togliendosi la mascherina e con ai fianchi i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Elisabetta Casellati. Ovviamente presenti anche i ministri del governo e il presidente del Consiglio Mario Draghi (applaudito al suo ingresso in Aula, ma non dai parlamentari di Fdi), seduto in mezzo al titolare degli Esteri, Luigi Di Maio, e a quella dell’Interno, Luciana Lamorgese. Nella tribuna presidenziale dell’Aula di Montecitorio, invece, hanno seguito il discorso i familiari di Mattarella (tra cui la figlia Laura), il presidente della Corte costituzionale Giuliano Amato, il Nunzio apostolico in Italia, il Capo di Stato maggiore della difesa, il vicepresidente del Csm David Ermini.

 L’emiciclo più volte si è alzato in piedi ad applaudire sottolineando l’importanza di alcuni passaggi del discorso di Mattarella. Le standing ovation sono state alla fine poco meno di venti – ‘chiamate’ a volte dalla parte sinistra dell’Aula, a volte dalla destra – e sono arrivate su temi come riforma della giustizia, morti sul lavoro, violenza sulle donne, ruolo del Parlamento, tratta degli esseri umani. Tutti in piedi anche in occasione del ricordo del giovane Lorenzo Parelli, di David Sassoli e Monica Vitti, o per le parole nei confronti di Papa Francesco. E ovviamente per l’uscita dall’Aula del Capo dello Stato che, una volta lasciato Montecitorio, ha deposto una corona d’alloro sulla Tomba del Milite Ignoto all’Altare della Patria, e si è quindi recato al Palazzo del Quirinale per la cerimonia di insediamento.

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