Oggi quarta votazione: si abbassa il quorum. Per eleggere il Capo dello Stato servirà maggioranza assoluta con 505 voti

La terza giornata di votazioni per l’elezione del Capo dello Stato si è chiusa con una nuova fumata nera. Sono 412 le schede bianche depositate nell’urna mentre 125 sono state le preferenze ottenute da Mattarella, seguito dai  114 voti di Guido Crosetto il cui nome, proposto da Giorgia Meloni, ha ottenuto ben più dei 63 voti dei grandi elettori di Fratelli d’Italia. Attesa per il vertice del centrodestra in programma questa mattina alle 8:30, poi alle 11 si torna alle urne per la prima chiama: per essere eletti saranno necessari 505 voti. 

La terza giornata di votazioni è stata caratterizzata da una girandola di contatti tra i leader e soprattutto di consultazioni interne con i gruppi parlamentari proseguite fino a tarda sera. “No” secco di Enrico Letta e Giuseppe Conte al nome di Elisabetta Casellati sul quale aveva lavorato Matteo Salvini che in serata ha riunito i suoi assicurando: “La soluzione può essere vicina”.

Anche Matteo Renzi ha escluso di poter sostenere la seconda carica dello Stato nella corsa al Quirinale, in cambio della presidenza di Palazzo Madama: “Offensivo per Italia Viva”, replica il leader di Iv, secondo cui Mario Draghi “resta in corsa”. La carta Draghi continua però a non essere un’opzione sul tavolo per i 5 stelle: “Diciamo sì a Draghi ma a Palazzo Chigi”, ha più volte ribadito Conte. E anche Beppe Grillo ha smentito, in diretta a Enrico Mentana, di aver tolto il veto sull’ex presidente della Bce al Quirinale. 

Sul tavolo del centrodestra salgono invece le quotazioni di Pier Ferdinando Casini, l’ex presidente della Camera ha ricevuto 52 voti e la sua candidatura è spinta dai centristi. Al termine della riunione con i grandi elettori dem il segretario Letta definisce “molto importante” il risultato ottenuto dal suo partito: “Il centrodestra è venuto sulla linea che da giorni e settimane stavamo dicendo nel chiedere un accordo su un nome super partes, istituzionale, non di parte”. Oggi dunque si lavorerà su questo nome “istituzionale” per arrivare venerdì alla votazione decisiva. 

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