Iniziato il conto alla rovescia per la corsa al Colle. Tra una settimana si saprà la data in cui avranno inizio le votazioni del prossimo Capo dello Stato

Il conto alla rovescia è iniziato. Tra una settimana si conoscerà la data esatta in cui avranno inizio le votazioni per l’elezione del prossimo presidente della Repubblica. Il 4 gennaio, infatti, il presidente della Camera, Roberto Fico, invierà la lettera con cui convocherà il Parlamento e i delegati regionali in seduta comune. Secondo alcuni rumor, e considerando il fatto che al rientro dalla pausa per le festività i deputati dovranno votare il decreto che ha introdotto il Super green pass in arrivo dal Senato, la data da cerchiare in rosso dovrebbe essere quella di lunedì 24. Con il deputato dem Stefano Ceccanti che propone però una soluzione alternativa che tenga conto dell’evoluzione dell’emergenza Covid: “Invece di ammassare più di 1000 persone a Montecitorio che in questo caso è solo seggio elettorale, non capisco perché non si possa far votare noi deputati con un pc, spalmati dentro varie sedi della Camera, i senatori suddivisi in analoghe sedi dentro Palazzo Madama e i delegati regionali dal rispettivo Consiglio”.

In attesa della data ufficiale i partiti serrano le fila e studiano i passi da compiere per avvicinarsi al voto. Il presidente del M5S Giuseppe Conte ha riunito lo stato maggiore del Movimento proprio per discutere delle strategie future. All’incontro hanno preso parte i vicepresidenti e i ministri 5S, ad eccezione del titolare degli Esteri Luigi Di Maio, impegnato in missione in Tunisia. Il vertice, a quanto si apprende, sarebbe servito per confermare la linea già pubblicamente indicata dall’ex premier, ovvero che il Movimento auspica per il Colle una personalità di alto valore morale, anche se dovesse arrivare dal centrodestra. Netta chiusura però su Silvio Berlusconi, che tornerà a riunire il centrodestra dopo l’Epifania.

L’appuntamento è stato fissato al termine della riunione tenutasi prima di Natale a Villa Grande. Nella residenza romana del presidente di Forza Italia, i leader della coalizione – da Salvini a Meloni passando per i ‘centristi’ Toti, Cesa e Lupi – hanno assicurato compattezza nel caso in cui il Cav dovesse decidere di giocarsi fino all’ultimo la partita quirinalizia. Il segretario del Pd, Enrico Letta, ha invece dato appuntamento ai suoi per il 13 gennaio, data in cui si riuniranno in contemporanea la direzione e i gruppi parlamentari dem. Per il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, l’obiettivo adesso “è lavorare su una presidenza di garanzia che non produca dei traumi”. E il riferimento è anche al rischio che si interrompa la legislatura e si vada a votare.

Insomma, con l’anno nuovo si comincerà a fare sul serio, anche se i protagonisti aspetteranno fino all’ultimo per uscire allo scoperto. Intanto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, sostiene di non essere particolarmente interessato a fare l’ago della bilancia (“noi di Iv prima pensiamo al Paese, poi al nostro interesse di parte”) e di puntare invece a “garantire un quadro istituzionale utile all’Italia, non a inseguire interessi di bottega”. Certo, nella sua enews l’ex premier non manca di sottolineare che “molti degli acuti osservatori che scrivono di me, per adesso, non hanno azzeccato una sola previsione sulle mie scelte: chissà, magari è la volta buona che indovinano”. La data del voto è in arrivo, ma le carte restano ancora ben coperte.

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