Il premier alla conferenza di fine anno tra risposte senza fronzoli e momenti ironici

Sei minuti di intervento iniziali, due ore di durata totale per la conferenza stampa di fine anno. La prima del presidente del Consiglio, Mario Draghi, è tutt’altro che fiume come ai tempi di Matteo Renzi, complici anche i suoi impegni pomeridiani. E chissà se ci sarà spazio anche per un’altra a fine 2022, viste le sirene quirinalizie e tutto quello che ne consegue.

Risposte brevi e rigorose, senza fronzoli, ma anche qualche momento di ilarità per alleggerire il clima tra risate e applausi. ‘SuperMario’ in grande spolvero al debutto nel consueto appuntamento organizzato dall’Ordine dei giornalisti in collaborazione con l’Associazione della stampa parlamentare all’Auditorium Antonianum a Roma. La prima domanda è chiave: continu/erà a rimanere alla guida dell’esecutivo fino al 2023? Draghi ride e la sala lo imita, subito dopo batte le mani e scatta anche l’applauso dei cronisti. L’ex Bce dice: “Allora, applauso alla domanda perché ha saputo interpretare quello che sta nella testa di quasi tutti i colleghi che sono qui oggi”. Poi aggiunge: “Quindi, se rispondo a questa domanda nessuno mi farà un’altra domanda su questo, intendiamoci”. Scatta un’altra risata generale. Draghi, che più tardi si definirà “un nonno al servizio delle istituzioni”, incalza sempre con il sorriso sulle labbra: “Basta domande di questo tipo”. Anche il quesito successivo riguarda il futuro dell’inquilino di Palazzo Chigi, un tema che sta dominando la scena politica.

Le questioni calde sul tavolo sono tante, a partire dalla lotta alla pandemia. Ma, dopo 34 domande, arriva quella su quale sia la fonte di ispirazione del premier per disegnare l’azione di governo, tra arte romana imperiale, Rinascimento, Futurismo e non solo. Il premier apprezza: “Grazie per il paragone con la storia dell’arte, è una domanda difficile, io non ho in mente una tavolozza e un quadro, ma i bisogni del Paese”. C’è di più. Anche nei minuti finali della conferenza stampa arriva un altro siparietto. Quando un giornalista italiano di Ap chiede se può fare una domanda in inglese, Draghi risponde nella stessa lingua con il sorriso sulle labbra: “Certo, poi la tradurrò per lei”. La sala stampa ride e applaude. “Se volete posso farla anche in italiano”, replica il cronista. “Evvai!”, è la reazione di Draghi, che poi ride ancora come tutti gli altri. Insomma, buona la prima per ‘Supermario’.

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