Prima uscita pubblica per il candidato sindaco del centrodestra

Luca Bernardo lancia il guanto di sfida a Giuseppe Sala. La campagna elettorale a pieno regime per Milano è appena iniziata e promette scintille, anche se i due candidati si conoscono da tempo e si rispettano fuori dall’agone politico. Il pediatra primario del Fatebenefratelli, in corsa per il centrodestra, si dice pronto a un confronto pubblico con l’attuale inquilino di Palazzo Marino “quando vuole e dove vuole” e “corriamo per vincere, non per partecipare”. Alla sua prima uscita pubblica, Bernardo ottiene l”investitura’ di Matteo Salvini. L’occasione è l’incontro al Palazzo delle Stelline dal titolo ‘I referendum per la giustizia giusta’, in cui il leader della Lega e il candidato sindaco arrivano assieme e stanno seduti uno accanto all’altro durante il dibattito. “Io sono un uomo del pubblico e sempre lo sarò, sono al servizio degli altri. Milano tanto mi ha dato e quindi devo ridare qualcosa a questa città”, assicura Bernardo. A sua disposizione per la campagna elettorale solo 100 giorni, ma lui si dice “abituato ad emergenza e urgenza come i miei colleghi, per questo non ho preoccupazioni”. Anzi, “la fretta è cattiva consigliera, le cose non si fanno tanto per farle. Non sono solo. La coalizione è forte e solida di idee e di persone operose e che hanno voglia di lavorare. Noi dobbiamo costruire una città bella da vivere e con sicurezza”. Salvini gli fa eco e boccia l’amministrazione di Sala, di cui nota “un certo nervosismo”. E poi chiarisce che la scelta travagliata per identificare l’avversario dell’attuale sindaco di Milano è stata fatta per il bene della coalizione.

La presentazione ufficiale di Bernardo sarà tra giovedì e venerdì prossimi, chiarisce Salvini, che racconta di aver avuto un paio di ore di colloqui in giornata con “persone di cui non faccio nomi che arrivano dal mondo delle professioni”, con l’obiettivo di avere “una squadra” al fianco di Bernardo, che “non sarà un uomo solo al comando”. “Lavorerò perché Gabriele Albertini ne faccia parte”, tende la mano il leader leghista. “Ragioniamo di ambiente, periferie, qualità della vita. Avere un medico che è stato in prima linea in questo anno e mezzo è un valore aggiunto”, aggiunge Salvini. Che poi confessa: “Sto cercando un capolista più bravo di me”.

Sta di fatto che la campagna elettorale milanese entra nel vivo con uno scambio di battute a distanza. Se per Sala fare il sindaco “non è un dopolavoro”, Bernardo rintuzza: “È ovvio che ho già scelto di fare il sindaco”. La lista civica “si farà, intanto costruiamo nei prossimi giorni una bella partenza della campagna ufficiale”, aggiunge il primario prestato alla politica. Salvini si rivolge a lui come “sindaco” e strappa applausi della platea, in cui si vede anche Oscar di Montigny, uno dei papabili per la corsa a Palazzo Marino, quando dichiara: “La sera delle elezioni festeggiamo, il giorno dopo andiamo a sbianchettare la pista ciclabile in corso Buenos Aires. Nei prossimi cinque anni restituisci a Milano la grandezza che le è propria”. Quella sotto la Madonnina sarà una partita importante. D’altronde, Salvini nella propria città si gioca tanto.

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