L'informativa del ministro degli Esteri: "Abbiamo chiesto l'apertura di un'inchiesta, straziante accogliere le loro salme"
“È stato per me straziante ieri sera accogliere, a fianco del Presidente Draghi e dei familiari, le salme dei nostri due connazionali, vittime del vile agguato che ha stroncato le loro giovani vite e sconvolto quelle dei loro cari. Un ritorno a casa tragico, che ci riempie di angoscia”. Queste le parole del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nell’informativa urgente alla Camera sulla morte dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi lunedì mattina nei pressi del parco nazionale di Virunga, in Congo.
“Nei nostri cuori abitano, allo stesso tempo, un dolore attonito e un orgoglio profondo per questi uomini che hanno sacrificato la loro esistenza al servizio dell’Italia, della pace, dell’assistenza ai più deboli”, ha spiegato Di Maio che poi ha aggiunto: “Al Pam e all’Onu abbiamo chiesto formalmente l’apertura di un’inchiesta che chiarisca l’accaduto, le motivazioni alla base del dispositivo di sicurezza utilizzato e in capo a chi fossero le responsabilità di queste decisioni. Abbiamo anche spiegato che ci aspettiamo, nel minor tempo possibile, risposte chiare ed esaustive”.
“Ho avuto una conversazione telefonica con la Ministra degli Esteri congolese nella stessa giornata dell’accaduto – ha continuato–. Le ho subito sottolineato la necessità di fare piena luce sulle dinamiche e le responsabilità dell’attentato. Le Autorità di Kinshasa hanno assicurato piena collaborazione con la magistratura italiana. Il Presidente congolese, che ha reso visita alla vedova del nostro Ambasciatore, ha condannato ‘con la più grande fermezza’ l’attacco”.
Per quanto riguarda le dinamiche dell’agguato “sono in corso accertamenti anche da parte della Procura della Repubblica di Roma. Una squadra dei nostri Carabinieri del Ros, su delega della Procura, si è già recata a Goma per una prima missione investigativa. E mi risulta che ne seguiranno altre”.
L’ex vicepremier ha poi parlato della morte dei due connazionali come di “un sacrificio che illumina la vita dei molti, diplomatici e militari, che silenziosamente compiono il proprio dovere per difendere l’Italia e i nostri valori, in Paesi lontani e a rischio. È un sacrificio che il Paese onorerà con funerali di Stato”. “Tutti noi dobbiamo onorare questi nostri eroi stringendoci attorno alle loro famiglie e alla loro memoria come comunità nazionale e come istituzioni, non risparmiando alcuno sforzo per arrivare alla verità sulla loro tragica fine e rafforzando l’impegno e l’attenzione per l’Africa, un continente cruciale per gli equilibri del mondo”, ha poi continuato il ministro.
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