Il figlio del fondatore del Movimento e presidente dell'Associazione Rousseau non parteciperà al "congresso" pentastellato

 

Al via con polemica i due giorni che chiudono gli Stati Generali del Movimento 5 Stelle, iniziati un mese fa. La giornata di sabato è iniziata con un post su Facebook di Davide Casaleggio col quale comunica che lui non prenderà parte al "congresso" pentastellato che si concluderà domani. "Ho ricevuto ieri l'invito a partecipare nella discussione di domenica – scrive il presidente dell'associazione Rousseau -. Ho deciso di declinare perché ritengo che se ci sono delle regole di ingaggio, queste debbano essere rispettate", aggiunge.

 

Alcuni giornali si interrogano sulla mia eventuale presenza agli Stati Generali del Movimento 5 Stelle. Ho ricevuto ieri…

Pubblicato da Davide Casaleggio su Sabato 14 novembre 2020

 

Per il figlio del fondatore del Movimento inoltre tutto è già stato deciso. "Leggendo il documento di guida della discussione del primo giorno, registro che molte decisioni sono già state date per acquisite e si chiedono solo i dettagli. Su altre, come la questione sul vincolo dei due mandati l'indicazione dai territori è stata chiara, ossia che rimanga intoccabile, ma al primo punto del documento guida si indica esplicitamente di dibattere su eventuali deroghe da adottare", scrive ancora sul social network Casaleggio. 

Trasparenza. "Penso sia doveroso pubblicare i voti sia dei delegati del sabato sia dei relatori della domenica prima dell'evento, come anche i verbali delle riunioni provinciali e regionali, nella versione originale, che riportino i risultati degli incontri ufficiali nei quali tutti hanno potuto partecipare e che oggi non sono pubblici", chiede ancora il presidente dell'associazione Rousseau.

"Le persone che dibatteranno dei nostri valori – prosegue Casaleggio – dovrebbero in primis aver rispettato le regole che abbiamo oggi. Non vorrei che si arrivi al paradosso che a scrivere le regole siano anche coloro che per primi non le rispettano". "Probabilmente tutto ciò potrebbe dare l'integrità e la trasparenza che merita questo percorso", conclude.

Con una diretta Facebook è intervenuto anche il capo poltico dei 5 Stelle. "Non c'è qualcosa costruito fuori e messo al vaglio degli iscritti. Ma è un percorso che è stato costruito dal basso", assicura Vito Crimi. "In queste ore – prosegue il viceministro dell'Interno – leggo una polemica o una richiesta rispetto alla necessità di rendere trasparenti i voti e le preferenze ricevute da chi partecipa a un dibattito. Credo che oggi più che conoscere quanti voti ha preso chi, gli iscritti hanno bisogno di sapere come il loro contributo verrà preso in considerazione e utilizzato. Questo è ciò che percepisco, ma viene palesemente evidenziato dalla partecipazione massiccia al percorso".

"Non è la prima volta che questo accade – spiega Crimi -. Ogni volta che abbiamo avuto una votazione o un processo che non si è concluso, appunto, con quella votazione, abbiamo sempre congelato i risultati, rendendoli pubblici dopo la consultazione del cambio di governance". 

 "Gli stati generali, lo sappiamo, sfoceranno in un momento in cui io terminerò il mio incarico temporaneo di reggenza del Movimento, che è durato più del dovuto per i motivi evidenti in cui il Paese aveva bisogno di concentrarsi più sui problemi sanitari e la crisi economica, che sul cambio di governance del M5S", spiega Crimi.

Sabato e domenica mattina saranno 305 i rappresentanti scelti dai territori che parteciperanno, collegati su Zoom, ai  tre tavoli conclusivi degli Stati Generali, cioè quelli su Regole e principi, Organizzazione e Agenda politica. Domenica pomeriggio infine si terrà, a partire dalle 15.30, il dibattito con gli interventi dei 30 superdelegati. Ha annunciato la sua presenza anche il premier Conte.

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