Determinante Italia Viva. Renzi: Sì al processo, non agì per interesse pubblico

Dibattito in corso a Palazzo Madama sulla richiesta di autorizzazione a procedere per Matteo Salvini sul caso Open Arms. L’ex ministro è accusato di sequestro di persona nel caso della nave ONG bloccata in mare per 19 giorni nell’agosto 2019. Dopo il no della Giunta di Palazzo Madama, l’aula potrebbe ribaltare la situazione votando a favore del processo. 

Salvini: ho agito con Conte, ne risponderà anche lui 

 “Ho agito a difesa del mio Paese e quello che ho fatto l’ho fatto in compagnia del premier Conte, ho fatto quello che c’era nel programma di governo non ritengo che ci sia stato un errore o reato”. Matteo Salvini non cambia di una virgola la sua strategia difensiva. Il Senato decide se mandarlo a processo per la decisione di non concedere un porto alla nave ‘Open Arms’, che aveva a bordo 55 migranti. Il leader della Lega non intende chiedere ‘scudi speciali’ all’assemblea, ritenendo di aver agito nel pieno rispetto delle proprie funzioni. “Se qualcuno domani ritiene che sia un reato ne risponderemo in tanti. Vorrà dire che Conte mi accompagnerà un po’ a Catania e un po’ a Palermo e prenderemo una granita”, scherza, scherzando sulle città nelle quali si trovano i tribunali che ne hanno chiesto l’autorizzazione a procedere.

 Per Salvini “l’interesse pubblico coinvolto” della decisione assunta il primo agosto 2019 è “di limpida e cristallina evidenza sotto molteplici e svariati profili”. Quel giorno, ricorda il segretario del Carroccio nella memoria difensiva presentata in Giunta delle Autorizzazioni, “veniva emanato dal Ministro dell’Interno, di concerto con il Ministro della Difesa e con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, informandone il Presidente del Consiglio dei Ministri, il provvedimento che ha disposto il divieto di ingresso, transito e sosta nel mare territoriale nazionale italiano”.

 

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