Il segretario della Cgil boccia la proposta di ArcelorMittal: "Inaccettabile, rasenta la provocazione"
"Questo non è un piano industriale. Messa così, è un progetto di chiusura nel tempo di Taranto e dell'Ilva. Abbiamo un accordo firmato un anno fa che prevede investimenti, otto milioni di tonnellate di acciaio da produrre e quella è la base da cui partire". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dopo l'incontro sull'ex Ilva al Mise. "Per noi la discussione è possibile se si parte dall'accordo che abbiamo firmato, disponibili a discutere per problemi di tempo, se c'è la volontà di nuove tecnologie o se c'è la volontà di un investimento pubblico. Ma i due punti fermi sono otto milioni di tonnellate da produrre e la difesa dell'occupazione. Quello che ci è stato presentato è inaccettabile, rasenta la provocazione. Mittal ha firmato un accordo che deve rispettare, questo è il messaggio da mandare", ha aggiunto Landini.
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