Il leader della Lega dopo una giornata convulsa e un colloquio con Conte chiede di andare al voto: "Non c'è più la maggioranza"
Matteo Salvini sancisce la crisi, giovedì sera poco prima delle 20, "Inutile andare avanti a colpi di NO e di litigi, come nelle ultime settimane, gli Italiani hanno bisogno di certezze e di un governo che faccia, non di "Signor No", scrive in una nota il ministro dell'Interno ."Non vogliamo poltrone o ministri in più, non vogliamo rimpasti o governi tecnici: dopo questo governo (che ha fatto tante cose buone) ci sono solo le elezioni", prosegue il numero uno del Viminale, che conclude: "L'ho ribadito oggi al Presidente Conte: andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c'è più una maggioranza, come evidente dal voto sulla Tav, e restituiamo velocemente la parola agli elettori" "Le vacanze non possono essere una scusa per perdere tempo e i parlamentari (a meno che non vogliano a tutti i costi salvare la poltrona) possono tornare a lavorare la settimana prossima, come fanno milioni di Italiani", sottolinea Salvini
Giovedì mattina, dopo aver visto i capigruppo 5 Stelle alla Camera Di Maio aveva affidato un messaggio a Facebook: "I giochini di palazzo non ci sono mai piaciuti e questo dibattito sulle poltrone inizia a stancarmi.Siamo andati al governo non per chiederle, ma per tagliarle. E lo abbiamo messo nero su bianco nel contratto, insieme alla Lega". E il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è stato circa un'ora a colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: non sarebbe stata ventilata alcuna ipotesi di dimissioni del premier. Ma la Lega aveva già premuto l'acceleratore sul pedale della crisi:"L'Italia ha bisogno di certezze e di scelte coraggiose e condivise, inutile andare avanti fra no, rinvii, blocchi e litigi quotidiani", si legge in una nota del Carroccio. E ancora: "C'è la consapevolezza e la presa d'atto che, dopo le tante cose buone fatte, da troppo tempo su temi fondamentali per il Paese come grandi opere, infrastrutture e sviluppo economico, shock fiscale, applicazione delle autonomie, energia, riforma della giustizia e rapporto con l'Europa tra Lega e 5stelle ci sono visioni differenti. Il voto di ieri sulla TAV ne è solo l'ultima, evidente, irrimediabile certificazione". "La nota della Lega è incomprensibile. Dicano chiaramente cosa vogliono fare. Siano chiari", è la replica pentastellata. La giornata convulsa prosegue a palazzo Chigi con l'incontro tra Conte e Salvini. Poi arriva anche di Maio ma il suo staff precisa non è in corso un vertice a tre e che il ministro del Lavoro è nel suo ufficio. "Giornata difficile, stiamo lavorando per il Paese, sono tranquillo", ha detto il ministro del Lavoro lasciando palazzo Chigi.
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